Ristorazione al collasso. Le proposte di Chirillo (Confesercenti Catanzaro) per uscire dalla crisi

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Francesco Chirillo

Nel corso di un incontro era emersa l’esigenza dell’istituzione di un tavolo di concertazione tra Regione e Associazioni di categoria che fosse deputato a definire le azioni migliori e più percorribili a sostegno del comparto della ristorazione. Tavolo mai convocato, nonostante le sollecitazioni

  10 dicembre 2020 10:49

di FRANCESCO CHIRILLO*

Il settore della ristorazione è in cima alla lista di quelli più colpiti dalla crisi economica conseguente alla pandemia e alle misure restrittive da essa imposte. Le misure governative e regionali messe in campo a parziale ristoro dei mancati guadagni non hanno sortito effetti di particolare rilievo perché si sono limitate a rispondere con importi davvero minimi ad esigenze invece più che considerevoli. Al netto della grande capacità di adattamento che molti ristoratori hanno dimostrato in questo periodo, il settore è al collasso e metterà in crisi i livelli occupazionali di una regione già fortemente arretrata sotto questo profilo.

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Di questi temi se n’era già parlato con il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, nel corso dell’incontro scaturito dalla manifestazione che, più di un mese fa, aveva portato centinaia di operatori del settore sotto agli uffici regionali per significare le proprie difficoltà. Proprio nel corso di quell’incontro era emersa l’esigenza dell’istituzione di un tavolo di concertazione tra Regione e associazioni di categoria che fosse deputato a definire le azioni migliori e più percorribili a sostegno del comparto della ristorazione. Di quel tavolo, ad oggi, non si hanno notizie nonostante la formale richiesta di convocazione inviata alla Regione e, come detto, le misure assunte non hanno migliorato affatto la situazione.

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Ma in attesa che quel tavolo venga convocato, sento l’esigenza di rendere note alcune proposte nella speranza che possano essere prese in considerazione: la prima è relativa ad un piano che possa ridurre sensibilmente l’impatto dei fitti attraverso l’istituzione di una sovvenzione a fondo perduto; la seconda, invece, potrebbe essere mutuata dall’azione già allestita dalla Regione a ristoro degli hotel che prevedeva un rimborso sui mancati guadagni in base al fatturato dell’anno precedente. La terza è l’istituzione di un fondo ad hoc per il rimborso sugli acquisti di prodotti made in Calabria effettuati tra giugno e ottobre, sulla scorta di quanto già fatto dal Governo per gli acquisti made in Italy.

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Soprattutto per quanto riguarda quest’ultima proposta, infatti, il sostegno operativo al comparto della ristorazione, più di quanto avviene per gli altri settori economici, avrà una ricaduta significativa su tutto l’indotto ad esso collegato, a maggior ragione se si concentrano gli aiuti su chi lavora con i prodotti del territorio. Ma che siano queste le proposte da attuare o altre che possano rispondere ancora meglio alle esigenze enormi del settore, ciò che conta è che siano attuate al più presto possibile.

*presidente Confesercenti Catanzaro

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