Road to Pride, Riccio: “Delibera ideologica e divisiva, Fiorita ritiri subito l’atto"

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Eugenio Riccio
  23 giugno 2025 13:48

"La delibera di Giunta n. 357 del 18 giugno scorso rappresenta uno dei punti più gravi della deriva ideologica di questa amministrazione. Con quell’atto – che concede il patrocinio istituzionale e un contributo economico al progetto Road to Pride 2026, promosso da Arciequa Catanzaro APS – il Comune non promuove l’inclusione, ma abbraccia una visione profondamente divisiva e lontana anni luce dai reali bisogni della cittadinanza". È quanto dichiara il consigliere comunale Eugenio Riccio, esponente del centrodestra catanzarese, che chiede con fermezza il ritiro immediato della delibera, rivolgendosi direttamente al sindaco Fiorita.

"Non bastava il patrocinio istituzionale: si pretende anche che i cittadini catanzaresi finanzino – persino con un buffet – un’iniziativa che risponde a una logica identitaria ed escludente. Si invocano i diritti, ma si calpesta il principio di equità e imparzialità che ogni amministrazione dovrebbe garantire. Così facendo, si istituzionalizza una colonizzazione ideologica inaccettabile". 

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Rivolgendosi al presidente di Arciequa Catanzaro, Riccio è netto: "È fuori da ogni logica che un’associazione pretenda risorse pubbliche per un evento che non solo non unisce, ma divide, stigmatizza e marginalizza chi non si allinea a un certo pensiero. Le istituzioni appartengono a tutti, non a chi urla più forte". Non manca un duro passaggio nei confronti del Partito Democratico: "Siamo di fronte a un PD cittadino allo sbando, in piena confusione identitaria e organizzativa. Un partito che interviene a corrente alternata: oggi in ‘Soccorso Rosso’ del Sindaco, domani alle prese con faide interne e accuse incrociate, come quelle mosse dalla stessa Doris Lo Moro contro la cosiddetta “congrega lametina”".

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Il consigliere attacca anche la segretaria regionale di Sinistra Italiana, Giulia Grandinetti, la quale in una nota ha espresso il desiderio di portare nelle scuole tematiche LGBTQIA+ e introdurre la cosiddetta carriera Alias: "La signora Grandinetti, fino a ieri del tutto sconosciuta al panorama politico regionale, oggi si propone come promotrice di un progetto di rieducazione scolastica. Ma forse ignora – o finge di ignorare – che la carriera Alias è uno strumento privo di fondamento giuridico, bocciato dalla stessa Corte Costituzionale nella sentenza n. 143/2024, che ribadisce il principio della corrispondenza tra nome e sesso. L’introduzione di tematiche ideologiche nelle scuole, camuffate da buoni propositi inclusivi, è una forzatura che respingiamo con decisione".

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Per Riccio, la questione non è culturale, ma politica e istituzionale: "Siamo dinanzi all’utilizzo improprio delle istituzioni pubbliche per veicolare visioni ideologiche che nulla hanno a che fare con i valori fondanti della nostra società. Si travestono da inclusione delle imposizioni identitarie che minano la coesione sociale e offendono la sensibilità della maggioranza silenziosa". Ecco allora l’appello, rivolto non solo al centrodestra ma anche al mondo cattolico, alla società civile, e alle aree del centrosinistra che ancora credono nella tradizione e nel buon senso: "Serve un fronte largo e compatto per chiedere, senza tentennamenti, il ritiro della delibera". 

"Se il Sindaco non farà un passo indietro – conclude Riccio – chiedo ufficialmente che il centrodestra unito si faccia promotore di un blocco ad oltranza dei lavori del Consiglio Comunale. Non è una battaglia ideologica, è un dovere verso i cittadini che ci hanno affidato la rappresentanza dei loro valori. La città di Catanzaro non può e non deve diventare il laboratorio di un’agenda progressista scollegata dalla realtà. Abbiamo già visto – con l’esperienza dei campi rom – dove portano gli slanci ideologici privi di pragmatismo: a problemi ingestibili, incancreniti nel tempo. Non commettiamo lo stesso errore sotto le insegne dell’inclusione ideologica".

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