Rogo al capannone di Caraffa: volevano riscuotere l'assicurazione e aprire una nuova attività (NOMI E ACCUSE)

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Rogo al capannone di Caraffa: volevano riscuotere l'assicurazione e aprire una nuova attività (NOMI E ACCUSE)
Incendio capannone Caraffa
  01 marzo 2024 12:57

di PAOLO CRISTOFARO

Un interno capannone dato alle fiamme. Danneggiamenti gravi a varie aziende con sede all'interno dello stesso. Ora la Procura di Catanzaro ha fatto luce su quelle dinamiche, che nel novembre 2023 hanno fatto scattare le indagini degli inquirenti e che ruotano intorno all'area industriale di Caraffa di Catanzaro. I carabinieri della Compagnia di Girifalco, competenti sulla zona di Caraffa, hanno eseguito la misura cautelare, siglata dal giudice per le indagini preliminari, Gilda Danila Romano, a carico di due presunti responsabili del rogo. Si tratta di Antonio Infusino e Francesco Giannini (difeso dall’avvocato Maurizio Belmonte). Il movente del rogo sarebbe stato, secondo le indagini, l'incasso del premio assicurativo sull'azienda della quale è titolare Infusino. Il contratto d'assicurazione era stato stipulato con la "Groupama".

Banner

Banner

L'incendio, infatti, è partito proprio dalla "Inca Srl", un'agenzia funebre, propagandosi poi sugli altri 1500 metri quadrati circa dell'intero capannone, danneggiando almeno cinque aziende con sede attigua a quella della "Inca Srl". Insieme ai due soggetti ai quali è stata applicata la misura cautelare in carcere, risultano altri due indagati nell'inchiesta: Giannini Salvatore e Criniti Domenico. I provvedimenti cautelari, emessi su richiesta della locale Procura, scaturiscono da una complessa indagine che ha preso avvio proprio dopo il devastante rogo del capannone, nel novembre 2023, in località "Difesa" del Comune di Caraffa.

Banner

Le investigazioni avviate nell’immediatezza dai Carabinieri (che si sono articolate sentendo persone informate dei fatti, svolgendo attività intercettiva ed eseguendo servizi di osservazione e controllo) hanno consentito di delineare nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa - la gravità indiziaria circa il fatto che il fuoco era stato appiccato dolosamente dal titolare del capannone e dal gestore di una agenzia di pompe funebri, con la finalità di conseguire il premio assicurativo derivante dalla stipula di un contratto di assicurazione (peraltro aumentato nel massimale pochi giorni prima dell’incendio), nonché di pagare i fornitori ed avviare una nuova e più redditizia attività operante nel campo dei servizi funebri nel comune di Catanzaro. I militari dell'arma, coordinati dalla Procura, hanno preso visione delle telecamere di sorveglianza non solo delle aziende attigue alla "Inca Srl", nel medesimo capannone, ma anche delle aziende circostanti.

LE FOTO DEI SOPRALLUOGHI E DELLO SPEGNIMENTO

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner