Romano (SIULP): “I veri manganelli sono i tuttologi, preconcetti sulla polizia”

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images Romano (SIULP): “I veri manganelli sono i tuttologi, preconcetti sulla polizia”
Il Segretario Generale di SIULP, Felice Romano
  28 febbraio 2024 19:53

"Non si ferma la roulette sociale, mediatica e sulla rete a seguito degli scontri di Pisa e Firenze. Non si fermano le strumentalizzazioni che continuano da più parti contro le Forze dell’Ordine". Di seguito l'intervento del Segretario Generale del SIULP, Felice Romano, che sottolinea la gravità di alcuni concetti espressi in queste ore:

“Le parole espresse dalla Consigliera Regionale toscana – sottolinea Romano - nel corso del suo intervento divenuto oramai virale durante il consiglio regionale, sono la dimostrazione di quello che come Siulp affermiamo sin dal primo momento: la grave responsabilità della politica che anziché intervenire per risolvere i problemi agisce in modo ideologico e preconcetto al sol fine di acquisire qualche voto in più. Con l’aggravante di far passare il principio che la sicurezza possa essere di destra o di sinistra”.

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“Per noi la sicurezza è una sola – continua Romano – quella cioè di preservare il diritto fondamentale ed irrinunciabile che ha ogni cittadino di fruire in modo sereno e sicuro di tutti i diritti che la carta costituzionale garantisce, nel rispetto, però, delle regole e degli altri. Ecco perché condanniamo anche quanto espresso da un professore, che ben altro esempio educativo e comunicativo dovrebbe dare, il quale dallo scranno televisivo che gli è stato offerto, probabilmente a pagamento, si è permesso senza alcuna conoscenza ed essendo rimasto probabilmente ancorato ad alcuni retaggi di oltre 60 anni fa, di definire i poliziotti invidiosi, drogati e sotto acculturati”.

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“Ad egli rispondiamo – conclude Romano - che innanzitutto più del 70% degli operatori della Polizia di Stato hanno una laurea. Che non è certo lui nella lista degli autodichiarati padri fondatori della riforma della Pubblica Sicurezza di questo Paese, sebbene tale riforma abbia tanti padri, forse troppi. Che se c’è qualcuno che gode ad attaccare gli altri, questi certamente non sono i poliziotti, che vanno ogni giorno in servizio dovendo applicare le norme che gli sono imposte, quanto bensì chi approfitta della Tv per guadagnare, magari, un compenso e quel momento effimero di visibilità di cui non saprebbero fare a meno”.

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