Dalla strutturale sofferenza finanziaria alla conciliazione con il personale, dall'impossibilità di attivare nuovi servizi alla proroga del contrattone, dai ritardi sul trasferimento degli uffici comunali nel palazzo Scacco Matto alla scelta di spostare la sede in centro, fino al contenzioso con la società e la proposta 'choc' su Parco Romani. Rosario Munizza traccia, a distanza di due anni e a pochi giorni dalle scelte dell'Amministrazione Fiorita sui vertici delle partecipate, un bilancio di due anni da amministratore unico.
Un biennio in cui l'amministratore unico ha dovuto affrontare le pesanti eredità, su tutte le pesanti conseguenze dell'ispezione del Ministero dell'Economia e Finanze in cui si indicava la necessità che la partecipata dovesse ottenere più servizi per dare respiro a una situazione finanziaria complicata, anche per i ritardi nei pagamenti del Comune (circa 800 mila di credito). E proprio sui nuovi servizi, fermo restando la recente proroga del contrattone (tale e quale) da parte di Palazzo De Nobili, Munizza ha precisato qual è il vero nodo: "se non si dà la possibilità alla Catanzaro Servizi di assumere nuovo personale è impossibile avere nuovi servizi perché le circa 130 unità sono già impiegate". Un veto che arriva, per paradosso, dallo stesso Comune, o meglio dal comitato dei dirigenti. Senza questo via libera, difficile immaginare la gestione dei pontili, quella del verde pubblico o quella dell'affissione pubblicitaria. Idee nate nei mesi scorsi da proposte dei consiglieri comunali.
Un fatto positivo, per Munizza, è stato certamente la risoluzione di una serie di contenziosi con il personale sul pregresso (fino al 2018) tramite una conciliazione, che è stato come 'un venirsi incontro'. A proposito di contenzioso, il più pericoloso quello definito 'Spada di Damocle', quello con la società Aurora per Parco Romani da circa 2,2 milioni di euro per l'amministratore unico potrebbe essere in futuro finalmente definito, dopo il superamento di intoppi burocratici, a patto che il Comune faccia la sua parte.
E poi la proposta, a sorpresa su Parco Romani. Secondo Munizza, per risolvere la questione sia per la partecipata, sia per il Comune e sia per i proprietari la proposta di riqualificazione più sensata è quella di farne un grande cimitero al coperto. Un progetto che sarà presto definito nei dettagli (anche economici) e che potrà valutare il Comune, alle prese con la carenze di loculi.
Non sono mancate le punture di spillo. In particolare, sul ritardo nel trasferimento di alcuni uffici municipali nel condominio Scacco Matto (il contratto è stato perfezionato nei giorni scorsi) che è costata alla Catanzaro servizi la richiesta di una moratoria nel pagamento del canone di leasing.
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