Nella tarda serata di sabato, infatti, i carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno tratto in arresto in flagranza Michele Carbone, 51enne di Rosarno, già gravato da plurimi precedenti di polizia, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
In particolare, durante le ordinarie attività perlustrative a Taurianova, militari della locale Sezione Radiomobile hannonotato una autovettura che procedeva con andamento sospetto e quindi, considerato anche l’orario di spostamento inusuale per il periodo, hanno deciso di sottoporla a controllo. Alla vista della pattuglia l’uomo alla guida ha tentato un breve allontanamento, prontamente interrotto dai carabinieri, che riuscivano a bloccare la macchina. Sottoposto a perquisizione personale e veicolare Carbone è stato trovato in possesso di una bust-a in cellophane contenente circa 24 grammi di cocaina pronta alla vendita, nonché oltre 500 euro in contanti in banconote di vario taglio, verosimilefrutto dell’attività illecita di spaccio. Durante il controllo, l’uomo ha anche tentato di liberarsi dell’involucro, gettandolo a terra, ma poi, prontamente notato, ha tentato di giustificarsi sostenendo fossero “solo” 20 grammi di cocaina.
Caratterizzante del periodo è anche la giustificazione apposta nell’autocertificazione per lo spostamento da Rosarno a Taurianova, nella quale il Carbone ha dichiarato che doveva spostarsi per poter reperire la cocaina e dunque, ovviamente, sarà anche destinatario della sanzione amministrativa.
L’uomo è stato quindi tratto in arresto in flagranza di reato per la detenzione ai fini di spaccio di cocaina e tradotto presso la casa circondariale di Palmi in attesa del giudizio di convalida. Il Giudice del Tribunale di Palmi, all’esito dell’udienza, ha convalidato l’arresto e sottoposto Carbone alla custodia cautelare in carcere.
L’intervento rientra nella più ampia e diffusa azione dei carabinieri reggini per prevenire e reprime i reati in materia di sostanze stupefacenti, attività ininterrotta nel particolare periodo come dimostrano i numerosi recenti arresti in tutta la provincia, soprattutto in considerazione che, persino la vendita al dettaglio, è primaria fonte di arricchimento della criminalità organizzata calabrese.
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