Rotundo (Fare per Catanzaro): “ Sì alla vaccinazione dei dipendenti regionali ma le categorie più a rischio sono altre”

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images Rotundo (Fare per Catanzaro): “ Sì alla vaccinazione dei dipendenti regionali ma le categorie più a rischio sono altre”

  01 maggio 2021 10:10

“Solo pochi giorni fa si è appresa la notizia di una riunione tenutasi tra il Sindacato CSA-CISAL, il Commissario ad acta del Piano di Rientro per la sanità prof. Guido Longo ed il Datore di Lavoro della Regione Calabria, Salvatore Lopresti sulla problematica riguardante la vaccinazione anti-Covid per i dipendenti regionali”. Lo afferma Cristina Rotundo, del gruppo consiliare “Fare per Catanzaro”.

“Durante la riunione il Commissario Longo ed il Dottor Lopresti hanno convenuto di attivare il Protocollo Nazionale INAIL per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro del 06 Aprile 2021 al fine di attivare un punto vaccinale per i dipendenti regionale presso l’Ambulatorio della Cittadella Regionale.  Sicuramente un’ottima notizia in quanto tutti prima o poi dovranno ricevere il tanto atteso vaccino, ma evidentemente il livello di priorità di categorie a rischio per il lavoro che svolgono rispetto ad altre proprio non viene considerato.
È assurdo pensare di attivare con così tanta imminenza un protocollo per i dipendenti regionali che al momento e da tempo lavorano la maggior parte in smart working o chi in presenza senza contatto con un numero elevato di persone, piuttosto che affrettarsi a vaccinare categorie che da più di un anno mettono a rischio la loro salute lavorando in luoghi di lavoro affollati. 
Di certo, rispetto a chi lavora all'interno della cittadella, i dipendenti dei supermercati quotidianamente hanno contatto con un numero esagerato di persone e già da tempo avrebbero dovuto ricevere il vaccino così come la categoria degli avvocati pittosto che dei ferrovieri”, continua Rotundo.

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“Evidentemente le priorità con cui le vaccinazioni dovrebbero essere effettuate non sono in base al rischio che si corre nel proprio lavoro ma senza una linea guida ben precisa. Sì alla vaccinazione dei dipendenti regionali ma le categorie più a rischio sono ben altre.  Certo è che in Calabria le stranezze non hanno mai fine”, conclude Rotundo.

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