L’Ordine dei Medici di Reggio Calabria e provincia condanna il vile atto criminale riguardo il furto, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì scorso all’interno del bunker della Divisione di Radioterapia dell’Azienda ospedaliera reggina, di un monitor e di una workstation, una sorta di computer centrale che alimenta e riscalda l’acceleratore lineare, fondamentale per poter eseguire i trattamenti radioterapici ai tanti pazienti oncologici che quotidianamente si recano in ospedale per usufruire di tali prestazioni salvavita.
Grazie alla abnegazione dei medici, infermieri, tecnici, fisici e di tutto il personale che si spende quotidianamente con sacrifici enormi, si è riusciti a ripristinare il tutto in meno di un’ora il danno che poteva essere ben più grave se il furto fosse stato diretto verso altre tecnologie ancor più delicate.
L’Ordine dei Medici esprime il suo forte sdegno verso un gesto che colpisce in maniera diretta non soltanto l’Ospedale ma soprattutto la città, dal momento che l’alta tecnologia radioterapica presente all’interno dell’Azienda ospedaliera permette a centinaia di pazienti, molti provenienti ogni giorno anche dalla provincia, le cure più appropriate per le diverse patologie oncologiche. Nessun dato sensibile era presente all’interno del computer sottratto e l’Ordine dei Medici spera che le Forze di Polizia facciano al più presto piena luce su questo episodio davvero inquietante.
“Abbiamo chiamato subito il tecnico della ditta del computer rubato il quale è stato subito disponibile – dichiara il dottore Said Al Sayyad, direttore del Dipartimento oncoematologico e radioterapico, primario della Radioterapia oncologica, nonché consigliere dell’Ordine dei Medici -e tutti insieme, tecnici, medici, infermieri, fisici siamo riusciti a far ripartire tutta la complessa macchina della radioterapia. Resta l’amarezza e la delusione perché il vile gesto ha colpito il nostro orgoglio e perché il nostro obiettivo è quello di lavorare bene e dare prestazioni ottimali ai nostri pazienti. Chi ha rubato il computer, peraltro privo di dati sensibili e personali, mi fa pensare che conosce bene l’informatica, dal momento che, riformattato, il pc potrebbe essere utilizzato, con la potenza che si ritrova, per un uso strettamente personale. Ovviamente ho sporto regolare denuncia in Questura e ringrazio tutto il personale che si è speso enormemente per ripristinare il tutto. Voglio rassicurare tutti i nostri pazienti e ringraziare tutti i cittadini e gli amici che mi hanno contattato per esprimere tutta la loro solidarietà. Rimango fiducioso nei riguardi delle Forze dell’Ordine che probabilmente attraverso le telecamere interne possano individuare l’autore dell’orribile gesto. Noi continueremo a lavorare come sempre, rispettando il giuramento di Ippocrate, questa è la cosa più importante”.
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