S. Anna Hospital. Attività sanitarie sospese ma si riaccende la battaglia per salvare la clinica: inizia l'autunno caldo

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Sant'Anna hospital di Catanzaro
  08 ottobre 2021 22:46

di GABRIELE RUBINO

I nodi vengono sempre al pettine. Dopo qualche settimana di 'riflessione' torna alla ribalta il caso Sant'Anna Hospital. La clinica privata più importante della Calabria ridotta a un fantasma per l'inchiesta 'Cuore Matto', il lungo braccio di ferro con l'Asp di Catanzaro guidata dalla commissione prefettizia e adesso dalla profonda crisi di liquidità. Tanto da "non riuscire a pagare nemmeno l'ultima bolletta della luce", dice una fonte qualificata della struttura. Giusto un paio di mesi di pausa dalla bagarre, fatta di sit-in e veementi polemiche. Non fosse altro che in ballo c'è la sopravvivenza di un'eccellenza e la salvaguardia di centinaia posti di lavoro. Un limbo dettato da più fattori. Il cambio al vertice dell'Azienda sanitaria provinciale (adesso c'è un dg facente funzioni e non più la terna prefettizia), l'innegabile attesa elettorale (un'amministrazione regionale nel pieno delle funzioni è sicuramente più incisiva di una a termine e precaria) e infine il tentativo di vendere ad un altro privato. Proprio su quest'ultimo aspetto, nella lettera ai dipendenti in cui il CdA annunciava la sospensione delle attività sanitarie, un passaggio è stato preclaro: "la Proprietà ha tentato diverse interlocuzioni per nuove partnerships che tuttavia non sono state efficaci". Tradotto, almeno in questo momento non si vende più. Non si dice che i tentavi erano più che altro di una parte della proprietà (non della totalità) e che, da un punto di visto economico, vendere adesso, cioè nel punto più basso della storia della clinica e con un valore sensibilmente deprezzato, non sarebbe stato un grande affare.  

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Vendita per adesso scansata, nuovo presidente della Giunta regionale (che sulla sanità pare avrà parecchi più poteri dei suoi predecessori) e nuova guida dell'Asp di Catanzaro. Cambiato lo scenario, il Sant'Anna Hospital torna alla carica. E' indubbio però che per risolvere la crisi di liquidità il passaggio necessario è quello con l'azienda sanitaria provinciale. Il dg f.f. è Ilario Lazzaro che, fino a prova contraria, nel corso della gestione della terna prefettizia era comunque il direttore sanitario che ha espresso i pareri favorevoli agli atti più 'crudi' sulla struttura catanzarese. Provvedimenti di apertura al S. Anna Hospital sarebbero una sconfessione dell'operato della commissione prefettizia e in parte di quanto lo stesso Lazzaro ha, amministrativamente, avallato. Di certo si può sempre cambiare idea o comunque trovare una soluzione per far sopravvivere la clinica, ma indubbiamente questo legame con il passato è un elemento che gioca un ruolo. Da quanto appreso, lo spiraglio attuale filtrato dall'Asp è quello di un imminente incontro alla presenza della società Opera, a cui è collegato il famoso pignoramento da oltre 17 milioni di euro che è di fatto il motivo per cui il Sant'Anna Hospital, ad oggi, non può pagare nemmeno una siringa. Ma la clinica non sembra affatto intenzionata a sedersi a questo fantomatico tavolo a tre. Dunque, il braccio di ferro si preannuncia piuttosto arcigno. 

Essendo in battaglia s'indossa l'elmetto. Al netto dello strascico giudiziario su cui ci dovrebbero essere novità nei prossimi giorni e che potrebbero rimescolare ancor di più le carte sul tavolo, la posizione del Sant'Anna Hospital è: "se mi hai bloccato 17 milioni di euro, io ne avanzo ben 31". Come si arriva a 31? 6,4 milioni sono per una sentenza (in Corte di Appello di Catanzaro) favorevole alla struttura e non ancora liquidata perché il decreto Milleproroghe ha sospeso fino al 31 dicembre di quest'anno i provvedimenti di ottemperanza nei confronti delle aziende sanitarie; 1,5 milioni sono somme ancora da svincolare e 23 milioni di euro sarebbe l'ammontare delle prestazioni rese nel 2020. Ecco perché dalla clinica insistono: "Avanziamo una bella cifra, pur considerando i 17 milioni che sono stati comunque un errore dell'Asp".  Il nodo è quindi sempre quello degli scorsi mesi: soldi per dare linfa alla clinica. Il quadro generale è cambiato ma il futuro è tutto da decifrare. L'impressione è che non risolverà in fretta, quindi sta per cominciare un nuovo autunno caldo per il Sant'Anna Hospital. 

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