La strada verso la firma del contratto 2021 sembra in discesa. Per effetto della delibera dell'Asp di Catanzaro di assegnazione del budget alla strutture private dell'assistenza ospedaliera al S. Anna Hospital spettano oltre 26 milioni di euro per le prestazioni acuti e post-acuti (LEGGI QUI). Si attende quindi la firma, necessaria alla presa alla ripresa effettiva dell'attività nella clinica catanzarese. Ma questo non significa che le ruggini di mesi di 'lotta' amministrativa e giudiziaria con l'azienda sanitaria provinciale siano del tutto accantonate.
La terna prefettizia ha infatti dato mandato al legale esterno Luciano Maria Delfino di impugnare innanzi al Consiglio di Stato la recente sentenza del Tar con cui era stata annullata la delibera dell'Asp che sanciva la mancata sottoscrizione del contratto 2020 (LEGGI QUI). Nel provvedimento l'Asp faceva notare la mancata operatività dell'UTIC per tutto il 2020 e la correlazione con l'inchiesta 'Cuore Matto' come motivo per la non sottoscrizione del contratto almeno "sino al complemento chiarimento della situazione ancora sub judice, al fine di non perpetuare un eventuale, ulteriore, gravissimo danno economico-finanziario all'Asp di Catanzaro e al Servizio Sanitario della Regione Calabria". Un'impostazione che è stata tuttavia 'troncata' dal TAR: il procedimento penale è 'inconferente', la non operatività dell'UTIC nel 2020 da un lato non riguarda l'inchiesta (che si ferma al 2019) e dall'altro lascia impregiudicate tutte le altre prestazioni per le quali la struttura è stata accreditata.
Sono questi i motivi dell'annullamento disposto dal TAR, salvo la 'riedizione del potere amministrativo'. Ossia, l'Asp dovrebbe (in linea teorica a 60 giorni dalla sentenza che era del 24 maggio) nuovamente pronunciarsi sulla sottoscrizione o meno del contratto 2020 con S. Anna Hospital, naturalmente nella seconda ipotesi trovando motivi differenti rispetto a quelli bocciati dai giudici amministrativi. Ovviamente, il ricorso al Consiglio di Stato rimescola un po' le carte.
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