La mostra di Enzo Esposito, che la Fondazione Rocco Guglielmo organizza in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e con il supporto dell’editore Giampaolo Prearo e di ArtCom, si concentra su un nucleo di opere di grande formato che rappresentano al meglio la
continuità di un rapporto con la pittura avviato dall’artista tra la fine degli anni Settanta e i primi
anni Ottanta. Dopo esperienze di natura concettuale, nella prima parte degli anni Settanta, l’artista campano (nato a Benevento nel 1946), nel clima di “ritorno alla pittura” in cui va definendosi il gruppo della Transavanguardia e si costituiscono situazioni come quella dei “Nuovi Nuovi”, che lo vede coinvolto, elabora interventi disegnativo-pittorici di natura ambientale, con sviluppi a parete, come quello realizzato per l’importante mostra Pittura-ambiente, curata da Renato Barilli e Francesca Alinovi, in Palazzo Reale a Milano nel 1979.
Recupera in quel periodo attenzione per le origini dell’astrattismo, misurandosi con le esperienze dell’espressionismo kandinskyano, in opere di grande formato, come i due grandi lavori del 1980 che concludono il percorso espositivo.
Da allora la sua pittura è andata svolgendosi con una forte sensibilità plastica, che si definisce in un modo di costruire con segni e colore che travalica il concetto di quadro, per impossessarsi dello spazio, fino alle recenti realizzazioni che prefigurano una pittura “tridimensionale”, come nel grande lavoro Senza titolo del 2015, composto da diversi elementi di natura “architettonica”, posto al centro di uno degli ambienti espositivi, o il grande Senza titolo ovale del 2006, che modifica la percezione dello spazio-colore. Alternando momenti di più attenta indagine sulla superficie come luogo di una personale lotta con le sue qualità immediate, in cui la pittura diventa azione diretta, a momenti di più approfondita meditazione sul senso della profondità e dell’ombra, la sua pittura viene qui presentata nel suo carattere espansivo, emotivo e coinvolgente, esito di un “corpo a corpo” in cui l’artista afferma la sua visione di un modo di costruire attraverso la gestualità. Il percorso della mostra, per questo, vuole restituire il senso proprio dell’opera dell’autore, più che seguire una evoluzione in senso cronologico del suo lavoro pittorico, permettendo un confronto con il suo modo di essere e di operare. La mostra è curata da Francesco Tedeschi, che ha firmato la ricca monografia sull’opera di Enzo Esposito, edita da Prearo, che viene presentata in questa occasione.
La conferenza stampa, a cui parteciperanno l’artista, il curatore e l’editore si terrà sabato 3 ottobre alle 17.30, presso la Sala Panoramica del Museo Marca. L’accesso alla Sala Panoramica sarà regolamentato alla luce delle disposizioni normative in materia di contenimento della diffusione del Covid-19, pertanto non sarà possibile consentire l’accesso a più di 20 persone (regolarmente munite di mascherina) al fine di garantire il rispetto delle distanze di sicurezza.
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