In seguito alla riunione svolta nei giorni scorsi alla Sacal, a seguito della richiesta di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, e Ugl T.A. di discutere della stabilizzazione del personale adibito al servizio PRM e sulla garanzia occupazionale dei lavoratori stagionali, le organizzazioni sindacali hanno scritto al presidente della società aeroportuale che “ha ritenuto necessario, nonostante i sindacati avessero già comunicato la fattibilità di quanto chiesto, approfondire l’argomento sottoponendo un quesito all’INL regionale sulla possibilità di assumere personale a tempo determinato in costanza di ammortizzatori sociali con causale Covid”.
“Nonostante la trattativa sia ancora in corso – si legge in una lettera inviata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, e Ugl T.A. - la Sacal ha provveduto, invece, unilateralmente ad esternalizzare in parte la gestione del servizio PRM adibito all’assistenza e sicurezza alle persone a ridotta mobilità”.
La Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Ugl T.A. esprimono “chiara e netta preoccupazione per il pessimo stato delle relazioni sindacali con Sacal, ritenendo tale atteggiamento inaccettabile, non solo nel merito, ma anche nel metodo perché avvenuto dopo una discussione relativa all’azzeramento della CIGD nel settore specifico per consentire, appunto, l’assunzione dei lavoratori stagionali precari ormai da anni anche in virtù degli accordi precedentemente assunti che prevedono l’utilizzo del personale inserito nelle rispettive graduatorie”.
“È ancor meno accettabile il tentativo di giustificazione della Sacal di non poter attendere l’esito del quesito posto a causa della necessità impellente di impiegare risorse in tale servizio – si legge ancora -. Ma questa discussione era stata già affrontata nella riunione del 5 luglio scorso e Sacal, dopo ben 16 giorni, non è stata in grado di dissipare i propri dubbi ciò anche a significare che la Società aveva già scelto quale linea adottare trattando i sindacati non come strumenti rappresentativi dei lavoratori ma come soggetti fastidiosi”.
“Alla Sacal non si può esternalizzare il lavoro – scrivono ancora Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti e Ugl T.A. -. Per questo chiediamo nell’immediatezza di annullare l’esternalizzazione del servizio, diversamente senza indugio alcuno denunceremo all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’Inps, ed a tutti gli altri soggetti competenti questo atteggiamento aziendale teso a sostituire manodopera intentando anche una azione risarcitoria nei confronti dei lavoratori stagionali non assunti. Questa vicenda è ancora più grave anche perché durante la riunione presso Confindustria a Catanzaro le Organizzazioni sindacali e l’Azienda avevano condiviso la necessità di sottoporre al competente Ispettorato del lavoro le interpretazioni legislative”. Infine, le Organizzazioni sindacali “non condividono l’atteggiamento della Sacal a ritardare la presentazione del Piano industriale approvato dal mese di marzo fino “al momento opportuno” che coinciderà con la campagna elettorale. Sacal cambi presto atteggiamento nell’interesse degli scali calabresi, dei passeggeri e dei lavoratori che sono i più colpiti da questo assurdo comportamento”.
Intanto, Nino Costantino segretario regionale Filt Cgil Calabria, chiede all'azienda la trasformazione dei part time in full time nella Sacal Gh e nel PRM: “L'azienda è obbligata a trasformarli, sta prendendo solo tempo. Noi questa battaglia l'abbiamo cominciata e la porteremo fino in fondo”.
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