Il 2 luglio scorso era stato sottoscritto un term sheet fra Regione e Lamezia Sviluppo (il socio privato) che stabiliva l'impegno per il mantenimento della maggioranza pubblica, ma le cose sono andate diversamente
16 novembre 2021 20:08di GABRIELE RUBINO
Non ci sono soltanto parole e promesse disattese. La dinamica degli eventi che nelle ultime settimane hanno portato i soci privati ad avere la maggioranza di Sacal si arricchisce di nuovi elementi. Anche questi non rispettati. La differenza è che adesso, sul caso che scuote la società concessionaria degli aeroporti calabresi, spuntano impegni formali e non soltanto annunci in Consiglio, sottoscritti dallo stesso ex presidente f.f. Nino Spirlì. La Regione Calabria e Lamezia Sviluppo srl, il socio privato che adesso detiene la maggioranza, il 2 luglio scorso (lo stesso giorno in cui l'Assemblea dei soci aveva deliberato la ricapitalizzazione da 10 milioni) avevano sottoscritto un documento da cui chiaramente emerge l'impegno dell'Ente pubblico a sottoscrivere le quote che poi non sarebbero state sottoscritte dagli altri soci pubblici, per salire fino al "25%". Le cose sono andate diversamente: la Regione è rimasta al suo precedente 9,2% mantenendo sì la sua quota ma lasciando di fatto in mano ai privati quelle inoptate dagli altri enti pubblici.
Su questo punto si è concentrata la polemica fra il sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, tra i soci pubblici che avevano in anticipo annunciato che non avrebbero potuto partecipare alla ricapitalizzazione, diluendo, quindi, la partecipazione in Sacal, e Nino Spirlì, l'allora presidente f.f. che si è difeso dalle accuse di distrazione dicendo che, a causa dello scioglimento del Consiglio in vista delle elezioni, la Regione non poteva mantenere fede alla promessa verbale e (a questo punto anche) scritta.
IL PRE-ACCORDO FRA REGIONE E LAMZIA SVILUPPO DEL 2 LUGLIO- Il Term sheet (una sorta di pre-accordo), questo il documento propedeutico alla sottoscrizione di un successivo accordo parasociale, fra Regione e Lamezia Sviluppo è stato siglato dopo una riunione fra Nino Spirlì, Davide e Adele Caruso (per il socio privato) e del presidente del CdA della Sacal Giulio De Metrio. Significativo come le parti abbiano precisato che la "ratio dell'accordo" fosse quella del "rafforzamento del capitale della Sacal S.p.A. attraverso la crescita - si legge testualmente- della partecipazione nella Società sia dell'azionista pubblico di maggior peso elettivo, che agisce anche nelle veste di stakeholder territoriale di riferimento, sia dell'azionista privato di maggioranza relativa. Con ciò confermando, da un lato, l'attuale maggioranza del complesso dei soci pubblici e, dall'altro, la legittimazione del maggior azionista, seppur in quota minoritaria". Essenzialmente, la Regione aumentava le quote così come Lamezia Sviluppo srl, ma entrambi erano d'accordo sul fatto che i soci pubblici nel complesso mantenessero la maggioranza di controllo. Ma mesi dopo le cose sono andate diversamente.
L'IMPEGNO DELLA REGIONE DI ARRIVARE FINO AL 25%- Nel documento, fra gli impegni assunti della Regione c'erano "il ristoro per crisi pandemica già deliberato ed in corso di approvazione da parte della Commissione europea pari a 5 milioni di euro", poi il "sostegno a fondo perduto di ulteriori 1,8 milioni per favorire l'uscita della crisi pandemica". Ed ecco il punto caldo. "Deliberare e sottoscrivere l'Aumento di Capitale scindibile e progressivo di euro 10.000.331,00 per la quota di propria competenza e per le quote eventualmente non sottoscritte da parte degli altri soci pubblici, per un impegno economico complessivo stimabile al momento in euro 4,7 milioni, con una partecipazione al capitale di Sacal che passa dall'odierno 9,2% al 25%, e ciò con l'assunto che gli altri azionisti pubblici Provincia e Comune di Catanzaro, Comune di Lamezia e Provincia di Cosenza non sottoscrivano le quote dell'Aumento di capitale di rispettiva competenza e si diluiscano rispettivamente al 6,2%, al 3,2%, all'11,2% e all'1% e che le Camere di Commercio sottoscrivano la propria quota". Al netto, di qualche arrotondamento, il Comune di Lamezia ha poi sottoscritto solo una piccola parte.
IL SOCIO PRIVATO DOVEVA ARRIVARE FINO AL 35%- La Lamezia sviluppo srl invece si impegnava a stanziare circa 4,4 milioni di euro, "con una partecipazione al capitale di Sacal che passa dall'odierno 29,2% al 35,%". In realtà, la quota di Lamezia Sviluppo srl alla fine dell'operazione sarà sensibilmente più elevata fino a ottenere la maggioranza. Interessante anche la parte del pre-accordo sulla futura governance dopo la ricapitalizzazione: "in caso di CdA a 5 membri, 2 saranno indicati da soci privati, ai quali spetterà inoltre indicare tra questi l'Amministratore delegato da nominare di concerto col socio pubblico, 3 dai soci pubblici, cui spetterà inoltre indicare tra questi il presidente da nominare di concerto col socio privato". Nel caso di CdA a settembre membri semplicemente spettava un membro in più.
I RISCHI PER SACAL- Questo documento dimostra come la Regione aveva assunto precisi impegni per mantenere la maggioranza dei soci pubblici in Sacal, nonostante alcuni non fossero in grado di sottoscrivere l'aumento di capitale. Il privato doveva sì aumentare il suo peso in Sacal ma non certo fino ad arrivare alla maggioranza come è invece accaduto. Se ci siano stati 'strani accordi', come ha denunciato il presidente Roberto Occhiuto, lo stabiliranno gli organi inquirenti. Il risultato per adesso è già destabilizzante visto che l'Enac ha già minacciato Sacal di avviare la procedura di revoca della concessione dell'aeroporto di Lamezia Terme per aver violato la convezione del 2007. Oltre alle parole c'erano anche le carte, ma tutte sono volate vie.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736