Sacchetto con un proiettile a una commerciante di Catanzaro: condannati a 1 anno e 3 mesi

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  27 ottobre 2023 22:19

Il Tribunale di Catanzaro, viste le "evidenti prove di reato" sostenute dalla pubblica accusa, ha emesso una sentenza di condanna in primo grado (presidente: Pietro Caré; giudici: Beatrice Fogari, Marilena Sculco)  a 1 anno e 3 mesi (con sospensione condizionale della pena) per due persone, Catarisano Rosa (classe 1980) e Tipaldo Ilario (classe 1986), che in concorso con un terzo soggetto, avrebbero fatto recapitare presso un'attività commerciale catanzarese un sacchetto contenente un proiettile calibro 22. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rito immediato per i due presunti responsabili dell'atto intimidatorio, che secondo gli inquirenti sarebbe era stato "commesso con modalità mafiose", nei confronti dell'attività commerciale del capoluogo.

Lo scorso 13 ottobre, al termine della requisitoria, la Dda di Catanzaro, rappresentata dal Pubblico Ministero, Debora Rizza, aveva insistito nella conferma dell’impianto accusatorio chiedendo tanto per la Catarisano quanto per il Tipaldo la condanna a 8 anni di reclusione. Ieri sera il collegio giudicante, all’esito della Camera di Consiglio, ha emesso invece la sentenza con la quale ha riqualificato il reato di estorsione in quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed escluso l’aggravante del metodo mafioso. L'azione dei due imputati era volta a costringere la titolare dell'attività (difesa dall'avvocato Francesco Gigliotti) al pagamento illegittimo della cassa integrazione Covid a favore della figlia di Catarisano Rosa, dipendente dell'attività, licenziata nel 2020.

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Gli inquirenti avevano inquadrato il grave episodio come "fatto aggravato dal metodo mafioso" poiché i due si sarebbero avvalsi della "forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e di omertà che deriva dal vincolo associativo riconducibile al sodalizio della cosca Catarisano di Borgia e Roccelletta di Borgia". L'attuale reggente, secondo la Procura, è Catarisano Leonardo, già coinvolto in altre inchieste, padre di Catarisano Rosa, la protagonista dell'episodio insieme a Tipaldo Ilario. Il Tribunale di Catanzaro, in composizione Collegiale, già lo scorso mese di marzo, in accoglimento dell’istanza depositata dai legali degli accusati, Arturo Bova del foro di Catanzaro e Massimo Mazzaferro del foro di Locri, aveva revocato gli arresti domiciliari e rimesso in libertà gli imputati. Dal canto suo, l’avvocato Arturo Bova, difensore di Rosa Catarisano, pur dichiarandosi molto soddisfatto della sentenza, ha annunciato che ricorrerà in appello per ottenere l’assoluzione da ogni ipotesi delittuosa.

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