Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del commissario regionale della Lega Giacomo Saccomanno.
Con lucidità il Procuratore Nicola Gratteri ha lanciato un evidente allarme sulla possibilità che i fondi del PNRR possano essere intercettati dalla criminalità organizzata, che sta già ragionando su come appropriarsene, precisando che questa non usa più aggressioni violente o altro, ma ha una capacità penetrativa nelle istituzioni che governa sia per paura e sia per corruzione.
A latere di un incontro tenuto a Reggio Calabria ha affermato “Le mafie non uccidono più, non rubano le macchine e non sparano alle serrande dei negozi. Lo fanno solo quando è assolutamente necessario perché hanno la possibilità di corrompere. Oggi un funzionario o un impiegato, facilmente, per duemila euro, mette la firma dove non dovrebbe metterla”. Una verità emergente da molte inchieste e, comunque, comodamente percepibile da chi frequenta gli uffici pubblici. Bandi non pubblicati, graduatorie che ritardano, mandati di pagamento che restano nei cassetti, tutti metodi che, spesso, obbligano il povero cittadino e dover utilizzate sistemi illeciti per poter ottenere quello che gli tocca o peggio ancora quello che non gli tocca. La situazione è veramente molto grave e, assieme alla sanità, questa è un’ulteriore pesante emergenza per la Calabria. La Lega comprende bene il grado di invasività della criminalità organizzata e delle lobby di affari che hanno depredato la regione, ma questo non solo deve far riflettere, ma deve indurre a studiare e avanzare misure eccezionali. Controlli, verifiche, valutazioni che non possono essere lasciati a chi ha, negli anni, gozzovigliato a piacimento, ma deve essere creata un struttura autonoma che deve esaminare all’interno ed all’esterno la regolarità delle procedure, delle pratiche, dei finanziamenti e dei pagamenti. Su questo, verranno avanzate specifiche iniziative e, comunque, fin d’ora si chiede che si attui un percorso virtuoso con la collaborazione delle Forze dell’Ordine, della Magistratura, delle Prefetture e di tutti gli Organi che possano fornire una collaborazione necessaria ed adeguata, nel rispetto dei ruoli e delle posizioni, al fine di contrastare seriamente gli interessi delle “mafie”.
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