"Chi ha paura dei referendum? Perché si sta cercando di boicottare indegnamente uno strumento di democrazia? Perché la stampa sta ignorando questa battaglia di civiltà? Si temono tanto i magistrati? Come mai non interviene il Presidente della Repubblica o il Presidente del Consiglio? Sono domande queste che un cittadino normale si pone ed alle quali non sembra vi sia una adeguata risposta".
Lo scrive il commissario Regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno
"Lo Stato ha approvato i quesiti referendari e, poi, impedisce di fatto che i cittadini siano adeguatamente informati per poter conoscere le questioni ed andare a votare liberamente. Comprendiamo che il PD e qualche altro partito di area si è schierato contro questo strumento di civiltà e democrazia, avendo, molto probabilmente, un canale diretto con la magistratura, ma non comprendiamo le ragioni del silenzio, quasi omertoso, del sistema di informazione. La Lega sta cercando, esclusivamente per sostenere questo strumento del popolo, di far riaprire la luce della comunicazione, ma ha ottenuto poco o quasi niente".
"Dette condotte irresponsabili e incivili, dimostrano di come il nostro sistema si sta imbarbarendo e di come le vecchie tradizioni democratiche hanno ceduto il passo a piccoli sabotaggi di periferia! Tutte le testate televisive, tutti i giornali, tutte le persone per bene dovrebbero ribellarsi a questo sistema inconcepibile e riprendersi quella libertà e dignità che abbiamo perso per colpa di interessi trasversali e diversi da quelli generali e del bene comune. Non dare adeguata informazione è come nascondere i referendum ed impedire al popolo di poter svolgere una propria funzione riconosciuta dalla Costituzione. Adesso si chiede a tutti di alzare la testa, di dimostrare la dignità dell’italiano, di reagire ad una prevaricazione che sta cercando di togliere la vera libertà. Affermava Martin Luther King “Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”. La Lega non potrà mai consentire che si possa mettere in discussione la autonomia e la libertà degli italiani".
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