Salari, quelli calabresi tra i più poveri d’Italia. Trotta: “Diamo dignità ai lavoratori con salario minimo”
19 dicembre 2025 09:36
“Dati preoccupanti ma che non ci meravigliano – afferma il Segretario Generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta -. Nel Mezzogiorno le giornate medie retribuite sono di meno, c’è un’incidenza maggiore del lavoro atipico, un maggior peso delle attività economiche con retribuzione più bassa.
Al Sud, infatti, il lavoro a termine riguarda il 34,5% dei lavoratori (contro il 26,7% a livello nazionale), il part-time il 43,6% (contro il 33,0% nazionale), il lavoro discontinuo il 56,5% (contro il 45,6% nazionale)”.
“Da tempo – continua Trotta - sollecitiamo l’introduzione del salario minimo per garantire lavoro dignitoso e sano, contrastare i contratti pirata e le paghe troppo basse e, ancora, per allinearsi alle direttive europee”.
“La Calabria paga lo scotto di collegamenti e infrastrutture precari che disincentivano le aziende ad investire sul territorio. La Zes avrebbe potuto rivelarsi un’ottima carta per la nostra regione - fa notare il Segretario - ma il suo ampliamento a tutto il Meridione ci penalizza. A parità di agevolazioni fiscali, gli imprenditori vanno lì dove la logistica è migliore e dove è più facile spostarsi e non dove la rete infrastrutturale è un colabrodo”.
Alla luce degli stop della Corte dei Conti sul progetto del Ponte sullo Stretto, che inducono riflessioni, chiediamo al governo che sia dia la giusta attenzione alle infrastrutture del Mezzogiorno”.
Segui La Nuova Calabria sui social