di SALVATORE BELFIORE
Devo essere sincero: quando sulle prime venni a sapere del fenomeno crescente delle "Bimbe di Conte", ovvero delle fan cariche di ormoni e aspettative che scrivono ogni sorta di apprezzamento lusinghiero e inneggiante a chissà quale epifania da amplesso con il presidente del Consiglio, credevo e speravo in cuor mio, si trattasse di una macchinazione della Casaleggio &co…le solite invenzioni da social media, funzionali alla creazione di un consenso. Un po' come tutte quelle reali o solo digitali entità di sesso femminile che inneggiavano al "loro capitano" mentre spalmava pane e nutella e preparava tortellini al sugo. Poi, invece, con il susseguirsi dei DPCM a reti unificate in stile discorso di capodanno e con l'avanzamento dell’ interminabile settantena, ho potuto osservare che il fenomeno era ed è più che reale. E non abbraccia solo il mondo femminile, ma anche quello maschile/arcobaleno. Giuseppe Conte, è stato assurto a sex symbol, come mai nessuno prima nella storia della nostra Repubblica e non malignate ricordando Silvio, le "olgettine" e le signore in lacrime che cantavano a squarciagola : "meno male che Silvio C'è"… loro, erano mosse da altri sentimenti, altre priorità, altri "bisogni".
E non pensiate neanche che questo delirio da social media, sia riferito alla categoria, inflazionata nel mondo della comunicazione, della "casalinga di Voghera" (peraltro fedelissima al Cavaliere...) o come si diceva con la puzza sotto il naso tipica di certi ambienti per le fan di Salvini, descrivendole come “donne provenienti da ambienti degradati a livello socio culturale…”
Le bimbe e i Bimbi di Conte sono trasversali. Tutti amano Conte, tutti covano brame concupiscenti nei suoi confronti e tutti sembrano del tutto incapaci di vedere niente altro, se non il suo volto pulito, gli occhi ammiccanti e la smorfia sorniona stampata fissa sul volto, anche quando deve annunciare notizie orribili. Spasmo nevrotico? Trauma post paresi? No...è solo charme a buon mercato, incontenibile. Casalinghe, studentesse, laureate, docenti, direttori amministrativi, ricercatrici, disoccupate, pensionate, Giuseppe Conte è bravo e bello perchè sarebbe "pacato e per bene"...quando si "arrabbia" lo fa perché: “gli hanno fatto perdere la pazienza i brutti e cattivi di turno che non capiscono tutti i suoi sforzi e i suoi sacrifici”, chi lo critica e non riconosce la sua eccellenza:” è un invidioso, un fascista, un salvinista-meloniano-complottista-negazionista..." Che Nessuno tocchi l'avvocato del popolo!
...Che poi non mi risulta lavorasse gratuitamente per i metalmeccanici e i cassaintegrati prima di diventare premier... Per cui questo appellativo che dovrebbe renderlo piu' vicino a noi tutti" comuni mortali" a cosa si riferisce? “ Se ci fossi stato tu al suo posto cosa avresti fatto, sentiamo ?" Quante volte lo abbiamo sentito e lo sentiamo ancora, dire in giro? Ogni regime –impero-governo fondato e imposto da un’elite maschile, da sempre, ahimè, ha usato le donne e la loro energia per veicolare i suoi messaggi…di ogni tipo… Come dimenticare le “ piccole Italiane ” durante il fascismo, una perfetta sintesi di devozione, ammirazione cieca, procreazione e patriottismo? O le “ nuove donne” del regime nazista che incarnavano lo slogan del terzo imperatore tedesco Guglielmo II di Germania: " Kinder, Küche, Kirche ", che significa "bambini, cucina e chiesa"? Ma senza andare troppo lontano, potremmo semplicemente ricordare il siparietto organizzato a Napoli con papa Bergoglio e le suore di clausura, che “mosse da un entusiasmo incontenibile” così come riportano le fonti ufficiali (…) hanno assalito la scena mediatica, accerchiando il papa in diretta manifestando il loro affetto e calore, mentre il cardinale Sepe provando a fermarle esclamava: " Adesso se lo mangiano …E queste sono quelle di clausura, figuriamoci le altre !" Bisognerebbe riflettere e collegare, analizzare e trarre dovute considerazioni, domandarsi ad esempio come mai ci si meravigliasse così tanto di tutta la squadra di “spin doctors” e dell’apparato soprannominato “la Bestia” (termine preso in prestito, tra l’altro, dai metodi usati dal presidente Obama…) che, pare, abbiano contribuito alla creazione del fenomeno social di Matteo Salvini…Mentre non ci si chiede come possa essere possibile che esistano gruppi, pagine e profili di adoratrici e fan di Giuseppe Conte, che generano costantemente meme, video, frasi, motti, canzoni, esaltando la sua figura, la sua bellezza, la sua sensualità, la sua dolcezza, il suo sex appeal. Nessuno indaga su questo? Come mai? Tutto questo materiale da social inneggia sempre a categorie punitive/sado maso…le frasi: “sbattimi in quarantena!…decretami tutta!” o spezzoni presi dal film 50 sfumature di grigio, (noto polpettone filmico soft porno tanto in voga in questi tristi anni), contraddistinguono il carattere di questi spazi virtuali che vengono aggiornati quotidianamente. Se ci pensiamo anche il nome, “ bimbe ” e non “donne” o un più generico “fan club” di Giuseppe Conte, richiama sempre ad una dimensione di punizione-premio-protezione-ostentazione di un potere riferita a un immaginario tipico del paternalismo- investimento erotico- annullamento di ogni pensiero critico. Su tutte le bacheche di molti dei nostri contatti, come anche nei commenti di alcune esponenti delle nostre famiglie (…), si sono letti gli stessi commenti, magari con le stesse parole, le stesse medesime battute, gli stessi medesimi toni. Molti scrivevano: “ …quando ha detto la differenza tra Doxa ed Epistheme (…) ho avuto 5 orgasmi… oppure : “ quando ha urlato dicendo di voler fare i nomi e cognomi di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, sono rimasta incinta a distanza”. Tutto questo che può apparire scherzoso, burlesco e innocuo, in realtà è stato martellante e insistente durante tutta la fase della reclusione forzata di questo inverno e all’oggi, anche quando si cerca di instaurare un dialogo lucido e costruttivo con questi soggetti, ridotti ormai a meri tifosi del “PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PIU' BELLO CHE CI SIA”non c’è modo di poter arrivare a nulla. Le bimbe di Conte rispondono per motti, per battute, per un copione che si limitano a ripetere e non hanno idea da chi provenga, sono pateticamente convinte di essere protette a distanza e costantemente dal loro super premier attraverso lockdown che invocano loro stesse e che prima o poi, lui in persona, romperà l’obbligo di distanziamento per abbracciarle senza mascherina... A mio avviso non si tratta di “sindrome della capanna” come qualche sparuto psichiatra ha definito la condizione di molti italiani/e dopo il lockdown… Il fenomeno a mio avviso avvilente delle “bimbe di Conte” rappresenta una chiave interpretativa saliente e peculiare di tutto l’apparato da fiction che sostiene il nostro Governo. E che non si fa scrupoli a “usare” le energie, le fantasie, le proiezioni e gli investimenti delle donne (e non solo) per mantenere in piedi un gioco condiviso nel quale poter affermare il proprio potere. Non sindrome della capanna quindi, ma vera e propria sindrome di Stoccolma, quel disturbo dissociativo che prevede l’investimento erotico e affettivo nei confronti del proprio carnefice, dinamiche queste, usate da sempre, durante i regimi di ogni tipo di stampo patriarcale e fallico…Con la mente ripenso a tutte le conquiste reali o apparenti che le donne hanno realizzato dal 1946 in poi, al femminismo, alle battaglie…Cosa resta? Se ancora oggi, nel 2020, come sempre, basta sventolare un fittizio personaggio di cartone costruito a tavolino, che blatera su fantomatiche “potenze di fuoco” e si atteggia a messia –salvatore dei poveri e degli oppressi, che ripete ossessivamente: “senza precedenti” e “rigorosamente” e declina tutti i verbi al futuro, per innescare sempre le stesse, prevedibili reazioni? Saranno ancora in volo, magari avranno perduto la rotta, le streghe che si urlava sarebbero tornate facendo tremare il mondo? Dai reggiseni bruciati al “il consenso è mio e me lo gestisco io”?
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