Sull’editoriale di ieri del nostro direttore (LEGGI QUI), sullo stato di salute del Pd calabrese e catanzarese in particolare, il portavoce del coordinamento cittadino del Pd, Salvatore Passafaro ha ritenuto dare un seguito che ben volentieri ospitiamo, pubblicandolo nella sua stesura originale.
di SALVATORE PASSAFARO*
“Ho letto la riflessione dell’editoriale di Enzo Cosentino, nella quale come al solito, pone delle questioni politiche importanti e alle quali, come portavoce del Coordinamento Cittadino del PD di Catanzaro, ritengo doveroso dare seguito. Da qualche mese, come coordinamento cittadino, abbiamo messo in campo una serie di azioni che stanno facendo ripartire quel che è rimasto di un Partito cittadino dilaniato da anni di lotte intestine. In poco tempo i segretari di circolo, sono riusciti a ritrovare un’unità che solo poco tempo fa sembrava un qualcosa di irrealizzabile. I risultati non sono tardati ad arrivare, come molti iscritti e cittadini hanno avuto modo di constatare. Finalmente (anche grazie allo spazio dedicato dalla sua testata giornalistica che ringrazio per la professionalità e imparzialità con cui svolge il suo lavoro) si è tornato a parlare di Partito Democratico di Catanzaro. In più occasioni abbiamo preso pubblicamente posizioni politiche nette su alcune questioni importanti come ad esempio sulla sanità, la depurazione e l’ambiente e nello stesso tempo abbiamo messo in piedi una nuova piattaforma programmatica che ha messo al centro della nuova attività politica la qualità della vita dei cittadini.
Gli obiettivi di questo coordinamento finora sono stati due. Il primo, rafforzare il partito al suo interno cercando di creare le condizioni per il pieno ripristino degli organismi cittadini cosi come previsti dallo Statuto Nazionale e in modo particolare arrivare nel più breve tempo possibile alla celebrazione dei congressi per l’elezione dell’Assemblea, della Direzione e del Segretario Cittadino. Il secondo è portare avanti l’attività politica anche avviando il confronto con gli altri partiti potenzialmente nostri alleati. Da questo punto di vista sono stati effettuati degli incontri partendo dai partiti con i quali condividiamo l’esperienza di governo e per la prima volta, con un buon anticipo sulle prossime elezioni comunali, si parla di idee e progetti comuni sui quali costruire una nuova proposta di centro sinistra per la città.
Negli ultimi giorni abbiamo appreso della nomina della segretaria da parte del Segretario di Federazione Gianluca Cuda e del coordinamento regionale da parte del commissario Graziano. La nomina di questi organismi ha una forte connotazione politica e può essere determinante per il rilancio del Partito sia in ambito provinciale che in ambito regionale. Per questo motivo, al di là della scelta dei nomi e delle giuste prerogative del segretario provinciale e del commissario regionale, seppur con un po' di ritardo, è fondamentale il metodo che si utilizza per la costruzione, o meglio la ricostruzione, dell’intero impianto politico del partito provinciale e regionale. Queste due novità, anche per il periodo in cui sono avvenute, hanno generato tra gli iscritti sorpresa, ma anche perplessità, come limitatamente alla questione provinciale è emerso dalla nota stampa del consigliere regionale Libero Notarangelo (che finora ha avuto un ruolo determinante nella ricostruzione politica del partito in città). Tutto ciò ci impone, in ogni caso, una dovuta e costruttiva riflessione in relazione al processo di formazione degli organismi di partito che a nostro avviso devono essere quanto più possibili dotati di funzionalità e autorevolezza. Autorevolezza che può realizzarsi solo attraverso la condivisione di alcune scelte (sempre nel rispetto dei rispettivi ruoli) con i rappresentanti istituzionali che possono dare fattivamente un contributo significativo all’attività del Partito Democratico. Soprattutto a livello provinciale e cittadino (livelli più vicini alla nostra realtà politica) bisogna evitare azioni repentine che possano compromettere quel poco che è rimasto del partito e dal quale invece bisogna ripartire con azioni aggreganti che vadano a recuperare l’oltre 90% con cui si è deciso lo scorso congresso di federazione e avendo un’idea di partito unito e non “parziale”. In questo momento gli obiettivi principali devono essere il rilancio dell’attività politica e la ricucitura della struttura organizzativa territoriale che passa soprattutto attraverso la celebrazione dei congressi a tutti i livelli. Finalità che possono essere perseguite solo attraverso forme di partecipazione quanto più condivise possibili con gli iscritti nelle sedi in cui possono esprimere le loro considerazioni come le Assemblee e le Direzioni. I tempi per un rilancio del partito in città non sono più rinviabili e né tanto meno possono essere ostacolati da questioni di carattere personale. Bisogna intraprendere un percorso nuovo, soprattutto nei metodi, tale da aspirare concretamente alla rigenerazione politica del nostro partito.
Rispondo all'ultima domanda dell'editoriale dicendo che il PD deve, per forza di cose, essere protagonista per il futuro della città. Per fare questo però è richiesto l’impegno di tutti, ma sulle cose che contano come idee, iniziative e progetti e una rottura con le prassi che in passato hanno portato solo a divisioni e a sonore sconfitte elettorali. La gente è stanca di parole vuote, questo è’ il momento in cui tutti gli iscritti e tutti gli organismi vecchi e nuovi, si pongano come obiettivo primario l'interesse generale e lo svolgimento dei congressi, soprattutto quello cittadino, per dare nuova forza ad un partito che a piccoli passi sta cercando di avviare un percorso politico nuovo dando risposte ai tanti cittadini catanzaresi che vogliono condividere valori, obiettivi e magari vincere anche le prossime elezioni amministrative.
*Portavoce Coordinamento cittadino del Pd
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