di FILIPPO COPPOLETTA
Matteo Salvini ha scelto il Parco della Biodiversità Mediterranea per lanciare ufficialmente la corsa della Lega alle regionali calabresi. Insieme al governatore uscente Roberto Occhiuto e al vicesegretario Claudio Durigon, il leader del Carroccio ha rivendicato con toni trionfali i risultati ottenuti dal suo ministero e ha fissato un obiettivo ambizioso: trasformare la Lega nel primo partito della regione.
Non un banco di prova con le altre forze di centrodestra però. “Nel centrodestra abbiamo amici e alleati - ha detto Salvini - poi è chiaro che ognuno compete e punta ad arrivare primo, non ho mai visto nessuno nella vita che punta ad arrivare secondo, però è un'alleanza che sia a livello nazionale che regionale è solida, a differenza di altri che si trovano per interesse”.
Davanti alla stampa, Salvini ha parlato di “diciotto miliardi e mezzo di investimenti in meno di tre anni”, definendoli un impegno senza precedenti nella storia italiana. Una cifra che, ha sottolineato, si traduce in cantieri concreti: dalla statale 106 all’alta velocità fino a Reggio Calabria, passando per la trasversale dell’entroterra, per l’ammodernamento dell’A2 e per il ponte sullo Stretto, che ha definito “finalmente progettato e finanziato, con l’apertura dei cantieri nelle prossime settimane”. A questo pacchetto ha aggiunto interventi su dighe, risorse idriche, aeroporti e sul porto di Gioia Tauro, con la convinzione che “il mondo guarderà la Calabria dalle prossime settimane”.
Non solo infrastrutture. Salvini ha insistito sull’aspetto politico, pensando a quell’8% nel 2021 e affermando che ora non si tratta di confermare quel risultato, ma di crescere. “L’obiettivo – ha detto – è diventare il primo partito di riferimento per i calabresi, per i giovani e per i lavoratori. Quattro anni fa la Lega in Calabria quasi non esisteva, oggi invece possiamo dimostrare che se ci impegniamo a fare una cosa, la facciamo”.
Il leader leghista ha poi difeso la ricandidatura di Occhiuto, considerata “una scelta naturale”, e ha respinto l’idea che questo abbia spostato equilibri interni alla coalizione. Ha parlato di un centrodestra unito, solido, “diverso da alleanze improvvisate di altri schieramenti”. Nel suo discorso non è mancato uno sguardo al futuro. “Ho già la testa alle prossime amministrative in primavera, Crotone, Reggio Calabria, ci sono tanti comuni che vanno al voto dove si può fare di più e di meglio” ha spiegato.
“Una Calabria finalmente protagonista di grandi opere, di investimenti capaci di fermare l’emigrazione giovanile e di un partito deciso a trasformarsi in forza guida” quella descritta e auspicata dal leader della Lega. “Riporteremo a casa tanti ragazzi che sono stati costretti a scappare”, ha concluso.
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