Un importante sviluppo infrastrutturale per la Calabria nei prossimi anni. È la promessa che il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini lancia da Catanzaro a margine di un incontro politico in vista delle prossime europee.
“Decidono i cittadini, io penso che il generale Vannacci sia una persona leale, onesta, capace, coraggiosa, e che lo manderemo in Europa a occuparsi appunto di sicurezza, di migrazione. Siccome le guerre le ha fatte, sa come evitare altre guerre”. Ha detto Salvini rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se ci sia un malcontento nella Lega per la candidatura del generale Vannacci alle Europee nelle liste del Carroccio. “Io penso – ha proseguito Salvini - che sarà il più votato, non della Lega, ma di quasi tutti i partiti italiani, da Catanzaro a Milano, passando per Roma. E poi il bello della democrazia è che scelgono i cittadini. E io ovunque vado trovo tanta gente che mi dice che voterà Vannacci”.
“Mi sembra una scelta di civiltà”. Ha poi aggiunto Salvini con riferimento alla riforma della giustizia varata dal Cdm. Secondo Salvini “bisogna avere tempi certi: quando entri in un'aula di tribunale da semplice cittadino la legge deve essere veramente uguale per tutti. Oggi non è così. Quindi separazione delle carriere, responsabilità dei magistrati che sbagliano sulla pelle delle persone e processi più veloci, con un nuovo Csm che – ha sottolineato il leader della Lega - toglie le correnti e la politica dei tribunali”. “Mi sembra una scelta di civiltà”, ha concluso Salvini.
“Al sottosegretario al Lavoro on Claudio Durigon - sottolinea Mancuso - ho espressamente chiesto l’impegno per i circa 4mila tirocinanti occupati in percorsi di inclusione sociale negli enti calabresi. Occorre togliere dalla precarietà migliaia di persone che hanno diritto a progettare le proprie vite in serenità. Ho inoltre chiesto, d’accordo con il movimento Officine del Sud, all’on. Durigon e al ministro Salvini uno specifico impegno per affrontare la questione della strada di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza ('La Strada che non c'è'), che, passando per l’entroterra (Reventino-Savuto) coinvolge una ventina di Comuni. Un’infrastruttura scandalosamente incompiuta di cui si discute da decenni e che, una volta realizzata, consentirà alle comunità di quell’area di mettere a valore le proprie potenzialità economiche e di natura e cultura”.
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