Una inedita e singolare collezione di oltre quaranta pupattole quaresimali di varie località calabresi e di altre regioni del Sud Italia e pannelli fotografici che ritraggono le ultime custodi di questa affascinante usanza dalle origini remote.
Andrea Bressi, cantastorie, polistrumentista tradizionale e libero ricercatore catanzarese, ha condotto una approfondita ricerca etnografica sui fantocci rituali del periodo quaresimale, le corajisime.
La sua ricerca è partita proprio dalla cittadina di San Floro. Aver avvistato e ammirato la corajisima, della buonanima di Francescina Pilò, che puntualmente ogni anno per tutto il periodo quaresimale era solita esporla alla finestrella verde di Corso Umberto I. Non passava inosservata a nessuno, anzi, è stata attrattiva di giornalisti e fotografi provenienti da tutta la regione.
Dopo quel prezioso avvistamento Andrea ha cominciato a inseguire queste pupattole in tutta la Calabria, incrociando per le vie dei borghi altri “cercatori” e ammiratori di corajisima.
Né è venuta fuori un’importante ricerca che ha fatto emergere una particolarità: “Paese che vai. Corajisima che trovi”, proprio così in ogni località questi fantocci sono caratterizzati da proprie peculiarità, simboli, addobbi, dimensioni e colori differenti.
Andrea, dal 2016, è membro attivo e referente per la Calabria della RETE NAZIONALE BAMBOLE QUARESIMA, un sodalizio nato in seguito all’incontro di liberi ricercatori, studiosi, compagnie di tradizioni, rappresentanti di associazioni e proloco di varie regioni del Sud Italia, accomunati dall’interesse per le tradizioni popolari e in particolar modo per i riti quaresimali. Questo sodalizio nazionale si occupa di valorizzare, rivalutare e rivitalizzare la tradizione delle bambole quaresima, le rudimentali pupe segnatempo utilizzate in molti centri del sud Italia come calendario del periodo quaresimale. I rappresentanti della Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Molise e Abruzzo ogni anno, a rotazione, si ritrovano in una regione diversa per un evento nazionale che prevede tavole rotonde, convegni, mostre e altre attività volte alla valorizzazione e rivalutazione dei riti quaresimali.
“Saremo il primo borgo calabrese ad ospitare questa bellissima mostra che risale a tempi molto antichi" ha sottolineato il sindaco Bruno Meta..
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