di TEOBALDO GUZZO
Nella ricorrenza della Festa di San Francesco di Sales, Patrono dei Giornalisti, l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell’’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, ha promosso per il pomeriggio di lunedì 24 gennaio, presso la Chiesa del Monte dei Morti, un incontro di preghiera con gli operatori dei mezzi di comunicazione.
Presieduto dall’Arcivescovo Metropolita mons. Claudio Maniago, i giornalisti partecipanti saranno invitati a condividere un momento di riflessione sulla figura di San Francesco di Sales, eletto il 26 gennaio 1923 da papa Pio XI Patrono dei Giornalisti,degli operatori dell’informazione e degli scrittori cattolici
Vissuto a cavallo dei secoli sedicesimo e diciassettesimo secolo, San Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa, ha avuto un rapporto, straordinario per davvero, anche con la Chiesa di Catanzaro-Squillace, riconducibile a due riferimenti specifici: una lettera inedita del Santo francese conservata nell’Archivio diocesano di Squillace, il primo; una statua in marmo del Santo posta in alto, sul cornicione del lato sinistro, entrando nella Chiesa di Santa Barbara di Catanzaro, il secondo.
Qualche utile particolare conoscitivo.
Primo riferimento. Nel mese di luglio del 2010, mentre nell’Archivio diocesano di Squillace, si stavano riassettando alcune casse contenenti documenti e manoscritti antichi, sbalza fuori uno sdrucito e scolorito foglio di carta con la firma, in francese, posta in calce: “Francesco, Vescovo di Ginevra 15 maggio 1605”. Si tratta di una lettera autografa inedita di San Francesco di Sales indirizzata al Signor Amedeo di Chevron, appartenente ad una delle più nobili famiglie della Savoia, che ilSanto firmandosi “Vostro nipote e servitore più umile Francesco, Vescovo di Ginevra” chiama “Signore mio Zio”.
L’allora Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, mons. Raffele Facciolo, in stretto collegamento con il sindaco on. Guido Rhodio, si mette subito in contatto con il Monastero delle Visitandine di Annacy, chiedendo il restauro del foglio di carta e la traduzione del testo, ivi riportato. Nel mese di novembre 2011 la risposta della Madre Superiore del Monastero della Visitazione contenente la descrizione delle modalità del restauro e la traduzione del testo.
È, senza ombra di dubbio, una lettera di grande valore storico, che rappresenta una “preziosa reliquia” per l’intera comunità diocesana e, nel contempo, un bene culturale che arricchisce, in maniera davvero significativa, il cammino compiuto dalla Chiesa nella storia della Calabria.
Il secondo riferimento relativo alla “presenza” di San Francesco di Sales nell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace concerne la custodia, nella Chiesa di Santa Barbara di Catanzaro, di una statua litica, posta in alto della navata di sinistra.
San Francesco di Sales ha avuto anche un particolare rapporto con altri due eventi legati alla Calabria. Il primo conduce all’insegnamento garantito al giovane studente francese dal Padre Conventuale Filippo Gesualdi (Castrovillari 1550-Cariati 1618), che sarà Vescovo di Cariati-Cerenzia (1602-1618). Il secondo rapporto, consolidatosi tra San Francesco di Sales e la Calabria, concerne la richiesta, avanzata nel 1617, relativa all’iscrizione tra i Fratelli Terziari di San Francesco di Paola.
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