di GAETANO MARCO GIAIMO
"Oggi la nostra città e la nostra diocesi sono in festa: ricordiamo la lode di questo grande Santo a cui si affida la nostra comunità per costruire il suo cammino". Con queste parole Mons. Claudio Maniago, arcivescovo della diocesi Catanzaro-Squillace, ha aperto la celebrazione Eucaristica di questa mattina dedicata ai festeggiamenti solenni in onore di San Vitaliano, Patrono dell'arcidiocesi e del capoluogo, svoltasi nella Basilica dell'Immacolata Concezione, alla presenza di autorità civili e militari, dei presbiteri, dei diaconi e dei fedeli.
Il momento religioso è culmine dei festeggiamenti che quest'anno hanno dato ampio spazio anche a momenti laici, in una tre giorni che ha voluto richiamare le tradizioni della città. L'Omelia di Mons. Maniago ha trasmesso un forte messaggio di fratellanza: "La Liturgia di oggi ci porta a dire con stupore che il Signore dona alla sua Chiesa la gioia di celebrare la festa di San Vitaliano, rafforzandola con i suoi esempi e proteggendola con la sua intercessione. Questo giorno di gioia donato alla nostra diocesi e a Catanzaro - che ha accolto le spoglie del Santo e le venera da secoli, vedendo in lui una radice fondante della propria identità - non è per svagare la nostra mente o drogare il nostro cuore ma per chi vive la complessità del nostro tempo e non si volta dall'altra parte, mettendosi in gioco per ricondurre tutto a Cristo e alla logica del suo Vangelo, portando la speranza. L'esempio di San Vitaliano è quello di un uomo mite che, anche di fronte alla persecuzione personale, ha risposto alle calunnie con la misericordia, il perdono e la preghiera, perché metteva davanti a tutto il bene della gente. Il suo insegnamento è un monito costante a cercare sempre la via della conciliazione anche nelle tensioni, per costruire anziché distruggere. Noi credenti non possiamo vivere serenamente in preda a divisioni e rancori, non possiamo permettere che le calunnie soffochino la vita comunitaria. La nostra città ha molto da imparare da San Vitaliano: bisogna tenere sempre presente il bene comune, cercare il dialogo, rispettare chi la pensa in mood diverso, fare la propria parte con passione ma senza cercare nemici da combattere o calpestare la dignità delle persone. Il Vangelo chiede che ognuno si impegni a costruire una convivenza attenta alle difficoltà di un territorio che ha la sua storia, le sue ricchezze, le sue ferite. Se siamo turbati perché la città presenta delle criticità, è decisivo collaborare in un'azione comune senza strumentalizzare un problema importante come quello che può riguardare i nostri giovani, affrontando la situazione con umiltà e concretezza. Nessuno ha mai le ricette in tasca ma tutti abbiamo il dovere di affrontare le ferite della nostra comunità e a cercare di guarirle".
Un messaggio spirituale è anche rivolto a chi ha ricevuto, oggi, l'ufficio di ministro straordinario della comunione, seguito da una riflessione scaturita dalla lettura del Vangelo: "Mi rivolgo a voi: prima di ogni opera buona, è importante ricordare quello che siete chiamati ad essere nella comunità, ovvero servi della Comunione, pronti a impegnarvi e a lottare perché questo spirito vinca ogni divisione e ogni rancore, aiutando a edificare una Chiesa in cui tutti possano vivere un cammino di speranza. Il brano di oggi è chiaro riguardo la comunità ecclesiale: i credenti devono conservare il sapore genuino del loro credo e non attenuarlo mai nell'indifferenza. L'impegno missionario dev'essere continuamente splendente, mai nascosto nel chiuso di una setta o di una catacomba. Il Signore usa l'esempio del sale: i credenti devono essere inalterata forma di purificazione che riporta l'umanità alla sua genuinità, riferimento concreto per coloro che cercano e attendono opere buone che diano gloria al Padre che è nei Cieli. Alla luce della parola del Signore non è concepibile una fede che non spezzi il pane con chi ha bisogno. Oggi affidiamo a San Vitaliano il cammino della nostra diocesi e della nostra città, affinché viva nella speranza, che non è solo l'ultima a morire ma la prima e fondamentale spinta a vivere: essa non entra in gioco solo di fronte all'orizzonte finale dell'esistenza ma anche nelle piccole scelte di ogni giorno. Ogni energia che spendiamo passa nell'oceano della grazia di Gesù. Le speranze individuali travasano nelle comunità e le speranze della comunità sostengono gli individui, creando quell'osmosi che poi diventa speranza sociale, della quale la progettualità è termometro. Dove prevalgono lamento e nostalgia, la speranza sociale è bassa; dove invece si diffondono fiducia nel futuro e spirito d'iniziativa, essa è altissima. Chiediamo a San Vitaliano che rafforzi il cammino della nostra Chiesa e della nostra città, proteggendola da qualunque cosa che ne fiacchi la speranza".
Durante la celebrazione sono dunque stati conferiti gli uffici di ministri straordinari della comunione ad alcuni fedeli, poi chiamati al termine della messa a ricevere un attestato: si tratta di Giuseppe Amoroso, Filippo Apostoliti, Alfredo Barbaro, Vito Bilotta, Concetta Custo, Giovanna De Fazio, Giuseppina Rosanna Garcea, Giuliana Gullà, Caterina Lanciano, Suor Fausta, Lucia Morata, Domenico Paone, Isabella Paradiso, Annamaria Pirelli, Marziale Procopio, Lorenzo Scicchitano, Simona Tavano, Angela Vatrano, Suor Donatella. Le celebrazioni religiose avranno il proprio culmine nella processione di questo pomeriggio.
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