Sanità a Catanzaro, Fiorita e Iemma si confrontano coi sindacati su nuovo Ospedale, secondo Pronto soccorso e riordino strutture della Dulbecco

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Sanità a Catanzaro, Fiorita e Iemma si confrontano coi sindacati su nuovo Ospedale, secondo Pronto soccorso e riordino strutture della Dulbecco
Fiorita e Iemma si consultano con i sindacati di settore
  22 marzo 2024 11:55

 
Il sindaco Nicola Fiorita ha avviato una serie di consultazioni, strutturata per tavoli tematici, per affrontare le diverse questioni attinenti la sanità nella Città di Catanzaro. Il primo cittadino, affiancato dalla vice Giusy Iemma con delega ai rapporti col sistema sanitario, ha convocato a Palazzo De Nobili una delegazione delle diverse sigle sindacali di settore - Ivan Potente (CGIL),  Nino Accorinti (Cisl), Franco Maltese (UIL Fpl area medica) e Anna Vero (Anaao-Assomed) - per tracciare i punti base di un confronto politico e istituzionale, alla luce anche delle recenti vicissitudini relative al riordino della rete ospedaliera calabrese. Gli incontri del sindaco proseguiranno nei prossimi giorni con il commissario della "Dulbecco", Simona Carbone, e con i vertici degli ordini professionali del comparto. 
 
Il nuovo ospedale e il futuro del Pugliese
 
L’interlocuzione ha riguardato, in primis, le scelte relative all’ubicazione del nuovo Ospedale, nell’ottica di un raccordo con i diversi presidi sanitari territoriali. In tal senso, il sindaco ha condiviso con i rappresentanti sindacali la volontà generale “che il Pugliese non esca ridimensionato da possibili decisioni di natura logistica, tenendo conto del valore e della funzione del patrimonio, umano e materiale, custodito dalla struttura di viale Pio X.  Anche l’eventuale ipotesi di riconversione in Casa della Salute costituirebbe un serio rischio di ridimensionamento nell’ambito dei servizi assistenziali sul territorio. Bisogna, poi, considerare quello che l’Ospedale, nella sua storica ubicazione, rappresenta per tutto il tessuto economico e produttivo che è cresciuto attorno”. Per tale motivo – ha aggiunto il sindaco – “è opportuno, come più volte sostenuto, che la scelta su dove allocare il nuovo Ospedale, così complessa e irreversibile, sia avallata dalla più ampia condivisione di tutte le parti sociali, garantendo al Consiglio comunale gli strumenti tecnici per esprimere convintamente una posizione unitaria”.  
 
Il secondo Pronto soccorso
 
Con i rappresentanti sindacali della sanità, sindaco e vicesindaco hanno discusso anche dell’ipotesi dell’istituzione del secondo Pronto soccorso a Germaneto. Dal confronto è emersa una divergenza di opinioni che, a detta del primo cittadino, “dovrà essere risolta, prima di assumere ogni provvedimento, attraverso un’attenta valutazione del rapporto costo-benefici dell’operazione, con l'obiettivo primario di rafforzare l'esistente, salvaguardare la qualità complessiva dei servizi, garantire presidi più attrezzati e accessibili, in termini di mezzi e personale, impiegando in modo efficace tutte le risorse disponibili".  
 
Il caso delle strutture operative complesse della “Dulbecco”
 
Infine, l’interlocuzione ha toccato anche il capitolo delle strutture operative complesse della “Dulbecco” alla luce del riordino della rete ospedaliera calabrese. Il tavolo ha preso atto che, come appreso dalle dichiarazioni del Presidente Occhiuto, il documento licenziato dalla struttura commissariale regionale dovrà essere rivisto e confermato dal Ministero. Con riguardo alla riorganizzazione delle SOC – che nel caso della “Dulbecco” riguarda la prevista unificazione di alcuni “doppioni” ereditati dalle ex aziende Pugliese-Ciaccio e Mater Domini – Fiorita e Iemma con i rappresentanti sindacali, in risposta ad alcune dichiarazioni espresse da parlamentari, hanno ribadito che il numero delle strutture statuito nelle tabelle regionali, per ciascuna provincia, tiene conto di indici e coefficienti pregressi e consolidati nel tempo. “Non è il momento di dare adito a rivendicazioni non supportate dalle carte – ha concluso Fiorita -, piuttosto occorre ricercare una visione unitaria sull’offerta sanitaria regionale che tenga conto del ruolo, del lavoro e dei risultati maturati sul campo”.
 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner