di NICOLA FIORITA*
L'assetto logistico e urbanistico delle strutture ospedaliere del Capoluogo dovrà essere sancito da un solenne accordo di programma tra Comune, Regione, Umg, Provincia che preveda anche la dotazione infrastrutturale. Non dovranno esserci fughe in avanti, iniziative scollegate, ma ci sarà bisogno di una visione di insieme che solo il Consiglio Comunale, per le sue prerogative in materia di governo del territorio, potrà garantire in uno spirito di leale collaborazione con le altre istituzioni interessate.
Soluzioni parziali e affrettate potrebbero favorire un disegno disorganico, come la concentrazione intensiva di tutte le principali attività ospedaliere a Germaneto che si tradurrebbe in uno smantellamento del "Pugliese". È del tutto evidente che la vaga ipotesi di una Casa della Salute a viale Pio X è troppo debole e potrebbe rivelarsi, da sola, una scatola vuota.
I muri e le siringhe non bastano, ci vogliono le funzioni, i medici, gli infermieri, le tecnologie. Premetto che ritengo molto utile l'attività che sta svolgendo il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso volta a mettere ordine nella ragnatela dei finanziamenti, alcuni stanziati e mai utilizzati da diciassette anni e altri condizionati alle dinamiche dell'Inail.
Un sistema ospedaliero universitario policentrico
Il modello che proporremo, con le integrazioni migliorative che sicuramente verranno dal Consiglio comunale, è quello di un Sistema Ospedaliero Universitario Policentrico imperniato su tre pilastri, armonicamente collegati e integrati, come avviene in tante importanti realtà italiane come Torino e Verona, giusto per fare qualche esempio. Si tratta nei fatti dell'articolazione funzionale della nuova azienda "Renato Dulbecco": il Policlinico Universitario con il secondo Pronto Soccorso; il presidio "Pugliese" che deve mantenere un certo numero di reparti e unità operative e, negli spazi che si renderanno disponibili, la Casa della Salute con i suoi poliambulatori e una quota di laboratori e aule della facoltà di Medicina; il Polo Oncologico del "Ciaccio" che va potenziato e incanalato verso il riconoscimento a IRRCS. Si aggiunge ovviamente il Polo Direzionale e Amministrativo del Mater Dei.
I soldi che si renderanno man mano disponibili, quasi certamente con modalità tempistiche differenti (parliamo di oltre 260 milioni di euro) dovranno essere spesi all'interno di questa visione. Importantissima la questione delle infrastrutture , assolutamente indispensabili per rendere efficiente e produttivo il sistema. Mi riferisco alla strada di collegamento rapido tra la tangenziale ovest e il Policlinico che abbatterebbe i tempi di percorrenza che oggi sono di 25 minuti per 15 chilometri.
Ma mi riferisco anche all'interessante progetto illustrato da Michele Traversa per la realizzazione di 750 posti auto in multipiano tra il "Pugliese" e il "Ciaccio" (parcheggi anche a servizio dello stadio Ceravolo) e/o all'ipotesi di un parcheggio multipiano sull'area risultata dalla demolizione del muro di viale Pio X, di cui abbiamo già discusso con le istituzioni competenti. Mi riferisco anche ad una bretella che garantisca un collegamento rapidissimo tra la parte est della città e la zona del Pugliese (nonché dello stadio) di cui stiamo ultimando la progettazione .
E infine mi piace molto l'idea di una connessione diretta del "Pugliese" con il parco della biodiversità che ne farebbe uno degli ospedali più verdi d'Italia. Necessario, e anche di questo abbiamo già iniziato la discussione con gli organi competenti, anche prevedere piattaforme per l'elisoccorso a servizio di Policlinico e "Pugliese" e " Ciaccio". Una visione d'insieme, con ogni tassello al suo posto, per una grande sanità al servizio di una Grande Catanzaro.
*sindaco di Catanzaro
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