“In Rappresentanza del Sindacato UNTIA la scrivente OS Graziella Rattà nella qualità di segretaria provinciale del predetto sindacato , unitamente all' Ufficio Legale che sottoscrive la medesima , con la presente denunciano la carenza di personale sanitario in tutti i reparti del presidio ospedaliero universitario Renato Dulbecco di Catanzaro; carenza di personale che ad oggi , nonostante i numerosi solleciti avanzati sia dai lavoratori, diretti interessati, in particolare infermieri ed OSS, sia dal sindacato scrivente che in parte li rappresenta,non hanno travato riscontro fattivo e concreto ,alcuno, da parte degli organi amministrativie rappresentativi dell' Azienda Sanitaria de quo.
Tutto quanto sta accadendo va a discapito , certamente della professionalità e dell'adeguatezza degli standard professionali che gli O.S. devono avere obboligatoriamente per legge, al fine di evitare gravissimi disservizi che possano mettere, con estrema probabilità ,a serio rischio la salute dei pazienti.
Nei giorni che precedono la presente denuncia , sono state allertate le Forze dell' Ordine,numerosissime volte presso il nosocomio Renato Dulbecco, proprio al fine di denunciare lo stato penoso in cui sono costretti a lavorare i predetti operatori sanitari,con turni massacranti al fine di coprire , senza comunque riuscirci, la oramai atavica carenza di personale ospedaliero.
Oramai siamo in piena EMERGENZA, i lavoratori hanno espresso al sindacato scrivente la volontà di scendere in sciopero al fine di salvaguardare il loro diritto ad avere assicurato un lavoro dignitoso e sicuro che non metta, quindi, in pericolo né i pazienti né i lavoratori st essi.
Il sindacato UNTIA, pertanto , con la presente ed a tutti gli effetti di legge PROCLAMA:
Lo stato di agitazione del personale dipendente dell' AOU RENATO DULBECCO DI CATANZARO, chiedendo fin da ora l' apertura di un tavolo trattante con la parte datoria le alla presenza di Sua Eccellenza il prefetto, che porti alla soluzione della vertenza de quo,al fine di scongiurare lo sciopero paventato dai lavoratori ormai esausti per le condizioni disumane in cui lavorano a causa della cronica carenza di personale”.
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