Si riporta la nota di Nino Accorinti, segretario regionale Cisl Medici
“Il processo volto alla tutela ed alla valorizzazione dei medici pubblici per evitare la fuga dagli ospedali, soprattutto di quelli che operano nell’emergenza urgenza, come sembra di capire nei propositi del Presidente/Commissario On Occhiuto, necessita di azioni concrete.
In verità, la Regione Calabria, ancora una volta, sembra disconoscere i disagi ed i diritti dei professionisti che lavorano nel contesto dell’emergenza e, perfino, le previsione normative con cui si deve utilizzare il finanziamento, assegnato al fondo sanitario regionale, vincolato alla remunerazioni per prestazioni a favore dell’INAIL.
Infatti, le risorse trasferite annualmente dall’Istituto al Fondo Sanitario Nazionale e da questo ripartite alle Regioni, compresa la Calabria, e riservate ai medici dipendenti per l’attività di compilazione dei certificati di infortunio e malattia professionale, hanno avuto in ambito regionale una differente destinazione, in difformità dalle disposizioni della Legge n. 145 del 2018.
A partire dal 2019 e fino al 2022 le risorse per la Calabria ammontano ad oltre tre milioni di euro da ripartire per tutte le Aziende Sanitarie, comprese le Aziende Ospedaliere dove prevalentemente sono rilasciate le dovute certificazioni.
Per utilizzare siffatte risorse mancava un’Intesa Stato-Regioni che definisse la quota di spettanza dei medici convenzionati e quella di spettanza dei medici certificatori dipendenti.
Per la Regione Calabria l’Intesa, che è intervenuta solo il 25 maggio 2022 sulla base dei dati INAIL, ha stabilito che le quote siano ripartite, rispettivamente tra i medici di assistenza primaria a cui andrà il 15 % ed i medici dipendenti del Servizio Sanitario Regionale a cui andrà l’85% del finanziamento.
Malgrado ciò, con il DCA n. 129 del 21.10.2021 e con il DCA n. 94 del 25 agosto 2022 le risorse relative agli anni 2020 e 2021 sono state assegnate inspiegabilmente, senza uno specifico accordo e senza attendere l’Intesa prevista dall’art. 1 della Legge, unicamente alle Aziende Sanitarie Provinciali con una suddivisione per quota capitaria, escludendo incoerentemente ed in violazione delle previsioni di legge i medici dipendenti dei Pronto Soccorso calabresi.
La CISL MEDICI ha già sollecitato la revoca delle incoerenze rilevate e l’applicazione dei principi normativi con lo sbocco delle risorse finalizzate, richieste finora ignorate dai vertici regionali e dalla Struttura Commissariale.
Pertanto, in caso di perdurante silenzio il sindacato promuoverà, nei prossimi giorni, una iniziativa giudiziaria in difesa dei diritti dei medici convenzionati e dei medici dipendenti dei Pronto Soccorso calabresi per la remunerazione dell’attività certificatoria e per l’indebita destinazione delle risorse trasferite dall’INAIL al SSN.
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