Sanità calabrese, buco nei conti del 2019: arriva l'acconto per il ripiano perdite delle aziende

La struttura commissariale della sanità calabrese, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, ha nei giorni scorsi approvato il decreto con cui sono state (parzialmente) ripianate le perdite dell'esercizio 2019. Quell'anno fu particolarmente rovinoso, anzi disastroso per i conti del servizio sanitario regionale, che già veniva da un 2018 in cui erano state sforate le coperture con conseguente aumento dell'imposizione fiscale sui calabresi. 

Giusto per dare un'idea, il consolidato regionale del 2019 - come certificato dai tavoli vigilanti - ha registrato un disavanzo di 225 milioni e 400. Le coperture (la tasse pagate dai calabresi e le varie addizionali maggiorate) ammontavano a circa 155,4 milioni. La differenza faceva circa 70 milioni, ma a causa della perdita del 2018 portata a nuova il rosso era di poco inferiore a 112 milioni di euro. Questo il consolidato.

Scendendo nel dettaglio, la somma perdite delle singole aziende (ad eccezione del Gom di Reggio Calabria che ha registrato un lievissimo utile) arrivava a 249,4 milioni, su cui spiccava il 'profondo rosso' dell'ex Aou Mater Domini che aveva chiuso a quasi -102 milioni di euro (come si ricorderà in buona misura determinato del buco della Fondazione Campanella). Senza dimenticare che né l'Asp di Reggio e né quella di Cosenza hanno mai adottato il relativo bilancio. 

Nel decreto, come acconto per il ripiano perdite 178 milioni di euro. Viene precisato che sarà utilizzato l'avanzo da 126,5 milioni della Gestione sanitaria accentrata. Una decisione motivata con la necessità di "superare la carenza di liquidità in cui le aziende versano ed evitare il blocco dei pagamenti verso i fornitori di beni e servizi, stipendi del personale dipendente e convenzionato, l’aggravarsi di ulteriori oneri da contenzioso". (g.r.)

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