Da gennaio 2022 ad aprile 2023 sono state 2.191 le assunzioni nella sanità calabrese. E' il dato emerso nel corso della conferenza stampa di questa mattina, alla Cittadella, convocata dal presidente Roberto Occhiuto.
Nel dettaglio delle 2.191 assunzioni: 1450 sono a tempo indeterminato, 1080 a termine e 741 stabilizzazioni.
Nello stesso arco temporale sono andati in pensione 1269. Dunque l'incremento netto è stato pari a 895 unità.
“Ho deciso – ha detto Occhiuto – di fare una operazione verità alla luce delle polemiche sui medici cubani e delle critiche di quanti dicono che governiamo solo con sport. Questi numeri danno conto della nostra azione, mai con le precedenti gestioni commissariali è successo questo, mai c’è stato uno sforzo così grande per reclutare personale nella sanità. Quanto ai medici cubani, ho sempre detto che si trattava di una soluzione tampone. Ed evidenzio – ha sostenuto ancora il presidente della Regione Calabria che senza queste assunzioni avremmo dovuto chiudere degli ospedali”.
Nell'incontro con i giornalisti è stato riferito, inoltre, che nello stesso arco temporale ci sono state 1.080 nuove assunzioni a tempo determinato. “Sto facendo un monitoraggio degli inidonei, perché ho verificato che in Italia mediamente c'è una percentuale che si aggira intorno al 9-10% di inidonei a lavorare negli ospedali o nei presìdi sanitari, in Calabria è molto più alta soprattutto in provincia di Reggio Calabria” ha anche detto Occhiuto.
“Questo dato – ha spiegato Occhiuto - un po' è fisiologico, perché il blocco del turn over ha impedito un ricambio generazionale nel nostro sistema sanitario, per cui abbiamo un sistema sanitario in cui medici, infermieri, personale del comparto hanno un'età media più alta che nelle altre regioni però ci sono alcuni dati che mi preoccupano, perché sono dati sentinella, sono alert: quando in un'azienda ospedaliera – ha rilevato il presidente della Regione Calabria - c'è il 20% quasi di personale inidoneo e in un'altra c'è il 6%, poiché il personale sanitario ha mediamente la stessa età in tutte le aziende, comincio a pensare che in quell'azienda ospedaliera in passato forse ci sono state pratiche che hanno condotto a rendere inidonei al servizio anche professionisti o personale che forse inidoneo non era”.
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