Sanità catanzarese, ritardi e disservizi dell’Azienda Dulbecco: la denuncia di una cittadina

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  06 settembre 2024 19:30

di CARLO MIGNOLLI

La sanità catanzarese, rappresentata dall'Azienda Ospedaliera Dulbecco, nata dalla fusione tra il Policlinico di Germaneto e l'Ospedale Pugliese, è sotto accusa. I cittadini lamentano gravi disservizi, inefficienze e ritardi che rendono impossibile una fruizione adeguata dei servizi sanitari. Una cittadina, stanca della situazione, ha deciso di denunciare pubblicamente i problemi che ha incontrato nel tentativo di ottenere cure per sé e per i propri familiari.

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“È inaccettabile che nel 2024, con un sistema informatizzato, ci troviamo ancora a fare i conti con problemi legati ai codici diagnostici”, afferma la donna. “Questi nuovi codici, che stanno introducendo, non sono stati comunicati né ai medici di base né al pubblico. Alcuni ambulatori li stanno già inserendo, ma nessuno sa esattamente come gestirli. Il risultato è che se il CUP (Centro Unico di Prenotazione) li assegna, spesso sono sbagliati e non corrispondono alla diagnosi della ricetta”.

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La situazione, già confusa, si complica ulteriormente quando si cerca di prenotare esami diagnostici. “Mi è stato comunicato che per un ecodoppler arterioso e venoso, non posso prenotare entrambi gli esami nello stesso giorno perché ne prenotano solo uno al giorno. È assurdo!” racconta la cittadina. “E quando cerchi di risolvere il problema al CUP, ti rispondono che non hanno le agende disponibili”.

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Il sistema sembra non solo inefficiente, ma addirittura dannoso per i pazienti. “Mia figlia soffre di astenia e debolezza cronica. La diagnosi iniziale era “astenia psicologica”, come se mia figlia fosse psicopatica. È stata una diagnosi del tutto superficiale e sbagliata, fatta solo perché non avevamo pagato una visita privata”.

Secondo la donna, la fusione tra il Policlinico di Germaneto e l'Ospedale Pugliese non ha migliorato la situazione: “Questa fusione ha solo complicato le cose. Il Pugliese non ha proprio le agende, mentre a Germaneto c'è il problema dei codici diagnostici che rendono tutto più difficile. Non c'è nessuna vera unificazione tra i due ospedali: vogliono due impegnative diverse per ogni esame, come se fossero due strutture separate”.

Un altro grave problema riguarda le tempistiche. “Quando ho cercato di prenotare altre visite, mi hanno detto che ci vorrà un anno, un anno e mezzo. Non è accettabile”.

Non mancano le critiche anche al sistema delle visite intramoenia, ovvero le prestazioni sanitarie a pagamento svolte dai medici pubblici in orari extra-lavorativi: “A mio avviso, tutti questi disservizi stanno solo aumentando le prestazioni intramoenia, costringendo i pazienti a pagare per ricevere cure adeguate”.

La cittadina si è trovata in difficoltà anche con il CUP, il servizio di prenotazione centralizzato. “Al CUP spesso danno informazioni sbagliate. Mi hanno detto che avrei dovuto fare due impegnative separate per gli esami agli arti inferiori e superiori, e così mi hanno fissato due appuntamenti a un mese di distanza l'uno dall'altro, è ridicolo. A differenza del CUP, che almeno risponde, gli ambulatori e le stanze dei medici sono di fatto inaccessibili”.

Infine, la denuncia si concentra sull'incapacità del sistema di rispondere adeguatamente alle emergenze. “Nel reparto di pediatria, se c'è un'emergenza ti mandano a Roma, anche se ci sono specialisti disponibili qui. Questo non è un servizio sanitario efficiente”.

La testimonianza si conclude con un'amara constatazione: “Mi trovo in una situazione assurda: non fanno i test corretti, non organizzano visite multidisciplinari e i tempi di attesa sono infiniti. Questo sistema è tutto tranne che unificato, e alla fine ne soffriamo noi pazienti”.

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