Sanità e ritardi burocratici, i numeri della 'catasta' di autorizzazioni e accreditamenti delle strutture private

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images Sanità e ritardi burocratici, i numeri della 'catasta' di autorizzazioni e accreditamenti delle strutture private

  18 luglio 2022 19:32

di GABRIELE RUBINO

E' da tempo uno dei pozzi neri del servizio sanitario regionale. Il caos sulle autorizzazioni e sugli accreditamenti delle strutture private è stato uno dei crucci segnalati ma non risolti dai vari commissari governativi prima della nomina del presidente Roberto Occhiuto. Quantomeno adesso si cominciano a intravedere i contorni dell'entità di questo bubbone. 

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I NUMERI DELLA RELAZIONE- Alcuni numeri sono apparsi infatti all'interno dell'ultimo verbale del Tavolo Adduce (LEGGI QUI le anticipazioni sui conti), in cui viene citata una relazione inviata dalla struttura commissariale proprio su questa materia. Una ricognizione peraltro "non esaustiva", ma almeno si sa che le pratiche in esame sono: 237 richieste di rinnovo accreditamenti;  51 istanze di nuovi accreditamenti;  47 richieste di volture; 81 istanze di nuove autorizzazioni; 8 istanze di nuovi accreditamenti per APA-PAC;  98 istanze ex articolo 8 ter del decreto legislativo n. 502/1992; 61 contenziosi". La principale 'criticità' segnalata è il mancato rinnovo triennale degli accreditamenti, che poggia su una procedura che prevede l'invio dell'istanza da parte del rappresentante legale della struttura.

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 IL CRONOPROGRAMMA PER IL RECUPERO- "In merito - si legge nel verbale- è già stato attivato l’avvio del  procedimento per 30 partiche con richiesta di verifica OTA ed è stata richiesta la documentazione  mancante a 53 strutture. La struttura commissariale ritiene di concludere i procedimenti entro giugno per il 15% delle strutture (35), raggiungere il 40% del totale (95) a fine settembre e il 90% a fine  dicembre (213)". C'è dunque almeno una sorta di cronoprogramma per recuperare il pregresso. 

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GLI APPESANTIMENTI BUROCRATICI- C'è da dire che negli ultimi mesi sono stati corretti degli appesantimenti burocratici che facevano accumulare ritardi. Il parere di compatibilità con la programmazione regionale adesso è rilasciato dai settori del dipartimento regionale e non dalle Asp.  Inoltre, altro tappo c'era per le verifiche sul possesso dei requisiti. Stando alla relazione "il Settore competente inviava due copie all’ASP e, dopo le verifiche da parte  delle Commissioni Aziendali, la stessa Azienda restituiva al settore una delle predette copie di  documenti timbrati e siglati in ogni pagina da parte dei membri della Commissione". Tuttavia, "le ASP quasi mai restituivano la documentazione per come previsto e tale mancanza ha bloccato l’emissione del relativo provvedimento conclusivo". 

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