di GABRIELE RUBINO
Dopo un'attesa più lunga del previsto (25 giorni dal 4 ottobre, giorno dell'esito delle ultime Regionali), Roberto Occhiuto nel giro di poche ore viene prima proclamato alla Corte d'Appello di Catanzaro e subito dopo va in Cittadella per il passaggio di consegne con Nino Spirlì e il successivo insediamento.
I dossier e le urgenze sono troppe per indugiare. La prima è la sanità. Occhiuto, nelle primissime dichiarazioni da presidente, ha la convinzione che presto ("nei prossimi Consigli dei ministri") sarà nominato commissario della sanità calabrese. Un primo tassello su cui più o meno tutte le forze politiche concordano ma che inevitabilmente dovrà fare i conti con i passaggi 'burocratici' che passano non dalla Calabria ma da Roma. Anzitutto, bisogna capire se l'attuale commissario Guido Longo lascerà spontaneamente lo scettro (magari perché sono venuti meno gli appoggi politici), se si farà di lato in maniera 'spontanea' (ossia se Longo avrà un paracadute dopo l'esperienza da commissario della sanità calabrese) o se invece il processo sarà 'forzoso' (cioè con l'ex prefetto destituito dal Consiglio dei ministri -diverso nella composizione - che lo ha nominato circa un anno). Soprattutto nella terza ipotesi i tempi si allungheranno. E non di poco. E sempre sul fronte della sanità, Occhiuto ha ammesso di avere fatto 'una ricognizione' sui potenziali sub-commissari che lo affiancheranno e di aver fatto presente alla 'Funzione Pubblica' che occorre attuare la sentenza della Corte Costituzionale che impone allo Stato di fornire il supporto necessario alla Calabria. Il tutto dovrebbe tradursi in un emendamento che agevoli l'assunzione di esperti che con i vari Decreto Calabria (fra Agenas e interpelli vari) non è mai realmente avvenuta. Occhiuto dal suo mette sul tavolo 'i rapporti romani' che nessun altro politico calabrese in questo momento può vantare.
Più sibillino sulla Giunta. Le uniche promesse sono il rispetto dei tempi dettati dallo Statuto (dieci giorni dall'insediamento) e che terrà conto dell'opinione dei partiti della coalizione. Sarà comunque "la mia squadra", ha precisato. Quindi non è escluso nemmeno qualche nome a sorpresa rispetto alle aspettative della vigilia. Le quote 'richieste' dagli alleati vanno ancora modellate, ma l'impressione (più o meno quando fu la Santelli a comporre la sua Giunta) è che comunque l'ex capogruppo di Forza Italia possa godere di una certa autonomia e che chi avrà il mal di pancia dopo le scelte dovrà semplicemente sopportarlo.
La sfida più grande saranno i risultati. Con relativo realismo, lo stesso Occhiuto ha detto che per "cambiare la Calabria non saranno sufficienti uno o due anni". Tuttavia si aspetta che già "i primi risultati siano visibili nei primi mesi". Ecco, fra cerimonie, passaggi di testimoni e slancio inziale, rimane sempre la parte più complicata.
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