Mentre da una parte il Commissario/Presidente On Occhiuto proclama un processo volto alla tutela ed alla valorizzazione dei medici pubblici per evitare la fuga dagli ospedali, il management Procopio/Mantella dell’ex “Pugliese Ciaccio” accusa apertamente il Dipartimento della Salute, e con esso il Governatore, di non aver autorizzato l’incremento dei fondi contrattuali in seguito all’assunzione di nuovo personale, come previsto nel Decreto “Calabria”.
Un “reato” politico-manageriale del quale lo stesso si sarebbe reso protagonista contro quei medici ed operatoti della sanità che dichiara siano nel suo cuore! Una colpa attribuita da chi dovrebbe invece tutelarne l’azione quotidiana.
E’ quanto emerge dagli atti depositati dalla AOU “Dulbecco” nel procedimento per attività antisindacale davanti al Giudice del Lavoro del Tribunale di Catanzaro, la cui udienza si terrà il 26 gennaio e perfino da quanto dichiarato dallo stesso Mantella nella riunione con le OO.SS. del 17 gennaio u.s..
Ma andiamo per ordine. La nuova metodologia attuativa nella costruzione dei fondi contrattuali per il trattamento accessorio e del loro utilizzo conseguente al “Decreto Calabria”, esplicitata in modo chiaro dalla Ragioneria dello Stato con nota del 07.08.2020 e dalla Conferenza delle Regioni con nota del 22.10.2020, è stata prevista per non penalizzare il principio dell’invarianza della retribuzione media pro capite rispetto al 2018.
La mancata applicazione di tali indicazioni, in caso di aumento della dotazione organica, produce un valore medio pro capite di retribuzione accessoria sottostimato, con effetti gravissimi per i dirigenti sanitari sia per gli anni 2020/2021/2022 che per quelli futuri del personale ospedaliero ed universitario della nuova “Dulbecco”.
Per semplificare, il management ritiene di utilizzare le risorse presenti per remunerare 100 medici, per esempio, anche per il trattamento accessorio di 140, in seguito alle assunzioni autorizzate dalla stessa Regione che ha assegnato il relativo budget all’Azienda.
Inaccettabile ed ingiustificabile che lavoratori dipendenti debbano contribuire, al posto dell’Azienda, per la retribuzione dei nuovi assunti! Un modo vergognoso di gestire un’Azienda Ospedaliera salvo poi dare la colpa all’organo regionale ed al Commissario ad Acta.
Lo stesso Commissario Procopio (con Direttore Amministrativo Mantella) nella nota del 22.12.2022 inviata al Commissario Ad Acta ed al DG del Dipartimento conferma che in seguito alle assunzioni “>i fondi contrattuali, sia del comparto che della dirigenza area sanità, non hanno capienza tale da consentire all’Azienda di mantenere il valore medio pro-capite del trattamento accessorio del 2022 pari a quello del 2018” per cui l’Azienda “>dovrà rivedere al ribasso anche la graduazione delle funzioni dirigenziali”.
Intollerabile il danno verso tutti i lavoratori che nei tre anni considerati si dovrebbe aggirare oltre i cinque milioni! Eppure, nel 2022 per il bilancio consuntivo 2021 dell’ex “Pugliese Ciaccio” dalla Regione sono arrivati 35 milioni in più dal riparto del fondo sanitario regionale che hanno permesso la chiusura in positivo di circa 5 milioni, mentre le somme necessarie per l’incremento dei fondi contrattuali in base al Decreto Calabria non sono state oggetto neanche di accantonamento da parte del management, come ha rilevato il Collegio Sindacale.
Come non sono state accantonate e riportate in bilancio, come debiti verso il personale, le somme assegnate dalla Regione ai sensi e per gli effetti degli articoli 435 e 435 bis della L. 205/2017 relativamente agli anni 2020/2021, somme che devono andare ad incrementare stabilmente anno su anno i fondi contrattuali come specificato dalla Ragioneria dello Stato ma che il Direttore Amministrativo ritiene “circoscritto all’esercizio per cui è stanziato”. Inaccettabile! E’ obbligo allora chiedersi, come mai le somme assegnate dalla Regione con i vari DCA per gli anni 2020 e 2021 non compaiono nelle delibere di costituzione dei fondi contrattuali? Sono state “distratte” per altri fini?
E’ ora che il Presidente Occhiuto intervenga per chiarire questo scempio. La Cisl Medici non starà a guardare inerte alla violazione di norme e contratti e si prepara sin d’ora a difesa della dignità e della professionalità dei medici, di coloro a cui è affidata la sicurezza delle cure ai cittadini ma che vengono trattati come bancomat da cui attingere risorse.
Nino Accorinti
Federazione CISL MEDICI Calabria
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