"Tempi e atmosfere sempre più oscuri nella Sanità calabrese, una sorta di scollamento e paralisi che non promettono nulla di buono".
Cgil Medici e Fp Cgil sono sempre più determinati a dare soluzione ai problemi.
"Da un lato - scrivono - dopo la sottoscrizione dell’ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale della Sanità privata, le associazioni datoriali ARIS e AIOP si sono sottratte a siglare, nei tempi previsti, il Contratto definitivo dopo 14 anni, sorde alle garanzie offerte dal Ministero della Salute e dalle Regioni riguardo la compartecipazione alla spesa per sostenere i costi del rinnovo, insensibili alle manifestazioni dei lavoratori, scesi in piazza il 4 e il 24 agosto per rivendicare la giusta retribuzione che equipara la loro condizione a quella dei lavoratori pubblici dello stesso comparto, tanto da determinare, proprio in data odierna, la proclamazione dello sciopero da parte di FPCGIL, CISL FP e UIL FPL Nazionali, previsto per il prossimo 16 settembre".
"Dall’altro lato - aggiungono - quello della Sanità pubblica, non si registrano miglioramenti, né dal punto di vista dell’erogazione dei servizi ai cittadini sempre più in difficoltà, né tantomeno riguardo la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori che continuano a scontrarsi con sempre maggiori criticità, senza alcun riconoscimento e, a volte, con qualche sottrazione".
"Lo scorso 6 luglio le organizzazioni di categoria di CGIL, CISL e UIL hanno sottoscritto in Regione l’accordo per il riconoscimento degli incrementi economici legati all’emergenza da SARS-CoV-2. Da allora - sottolineano - non un euro è entrato nelle tasche degli operatori del SSR della Calabria. Eppure avremmo dovuto affrontare la discussione sulla distribuzione dei 6 milioni di euro di risorse economiche legate al Decreto Rilancio Italia, cui avrebbe dovuto aggiungersi un ulteriore finanziamento regionale di almeno 2 milioni di euro".
"Ancora, due giorni dopo, l’8 luglio, durante il sit-in organizzato dalle tre sigle confederali davanti alla sede regionale, il DG del Dipartimento tutela della salute, Dottore Bevere e gli Assessori della Giunta, On.li Gallo e Talarico davano la loro disponibilità ad avviare un confronto costante e continuo con le forze sociali. Nulla di tutto ciò che era stato faticosamente concordato si è realizzato- denunciano - Eppure, nel frattempo, le Aziende Sanitarie hanno inviato agli Uffici del Commissario e del Dipartimento il fabbisogno del personale e i relativi piani annuali di assunzione per il triennio 2020-22, stanno adottando i Piani aziendali di riorganizzazione della rete di assistenza territoriale e riorganizzando la rete dei laboratori pubblici, senza alcun confronto con le forze sociali, contrariamente a quanto assicurato in più di una circostanza dal Commissario Cotticelli".
"Si aggiunga a queste criticità - argomentano - lo smantellamento ormai in atto del Servizio di Emergenza-urgenza nell’ASP di Catanzaro dove, a causa di una scellerata decisione della terna commissariale prefettizia, non solo sono stati decurtati gli stipendi dei medici convenzionati, ma, addirittura, sono stati avviati procedimenti di recupero delle indennità legate all’applicazione dell’Accordo Integrativo Regionale per gli ultimi 10 anni. Decisione che ha determinato, di fatto, l’abbandono del Servizio da parte dei medici con il risultato che ben 6 postazioni delle 14 presenti sul territorio sono spesso smedicalizzate. Il tutto nell’assordante silenzio di Giunta e Consiglio Regionale, Ufficio Commissariale e Dipartimento tutela della Salute".
"E intanto, in questa strana estate, la regione Calabria annega nell’emergenza rifiuti e nell’inquinamento delle sue acque, nei nuovi “assalti” ai Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri con sempre meno personale a disposizione per rispondere adeguatamente ai bisogni di salute della cittadinanza, nei casi veri o presunti di malasanità. Dopo la lettera appello delle Confederazioni calabresi, CGIL CISL e UIL, al Ministro Speranza, finalmente qualcosa si muove, il Ministro ha prontamente convocato le Organizzazioni per giorno 8 settembre, saremo presenti e determinati a trovare soluzioni definitive - concludono - per risolvere le attuali criticità e prevenire i rischi di un sistema fragile che non potrebbe certo reggere l’urto di un eventuale diffondersi della COVID 19 che non accenna ad arrendersi".
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