Sanità. Il professore Abenavoli Montebianco boccia il commissariamento: "Revocarlo prima che la situazione diventi insostenibile”

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Professor Saverio Abenavoli Montebianco
  04 settembre 2020 11:00

di SAVERIO ABENAVOLI MONTEBIANCO*

"É di comune conoscenza che una più che distorta matassa di poteri nazionali e regionali, spesso conflittuali e concorrenti, nonché la profonda inaffidabilità ed incapacità della burocrazia che alimenta la confusione, la sovrapposizione ed il contrasto nei provvedimenti, sono oggi il sintomo più forte della decadenza amministrativa e quindi sociale e culturale del nostro Paese. Questo stato di cose nella Sanità è diventato ineluttabilmente pernicioso e persino mortale. A complicare la situazione in Calabria, il lunghissimo commissariamento della Sanità, ne ha causato lo stallo e ne ha decretato persino il fallimento!

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Come tutti i medici sanno, se una terapia non va bene e non fa sortire alcun effetto positivo, va interrotta al fine di proporre un’efficace alternativa senza aspettare il decesso del paziente! Il commissariamento della sanità calabrese, visti i pessimi risultati ha fallito e va immediatamente revocato, prima che la situazione diventi insostenibile. I record negativi sono sotto gli occhi di tutti: riviste, giornali, televisione e social media ed i partiti quasi tutti all’unisono sono dello stesso parere , nonostante qualche presenza di spessore, rara avis, come quella di un generale della grande e nobile Famiglia dei Carabinieri. Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?

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Su tale argomento non possiamo altresì ignorare le preziose lezioni di management che provengono dal Giappone, un Paese molto avanzato in questo campo e con un elevato consenso internazionale. In estrema sintesi, i managers giapponesi sostengono che esiste un rapporto perverso tra top management (governo), dirigenti di medio livello (regioni ) ed i tecnici (commissari). I primi stabiliscono obiettivi irrealizzabili, i secondi non sollevano obiezioni, anzi nell’ansia di non deludere i “piani alti” premono sui tecnici perché accettino di dichiarare anche il falso. Così ancora una volta assistiamo all’enfasi manageriale che, pur di non perdere la faccia e la poltrona, ha portato a comportamenti illogici e irrazionali, che hanno messo a rischio la stessa esistenza del Sistema Sanitario Calabrese!

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“Non poter dire no” si configura nel “non dover dire no” e quindi nel “non voler dire no”, con risultati tragici, come il susseguirsi di manipolazioni, di bugie ed a volte anche di atti mostruosi e falsi che conducono inevitabilmente sulla via della catastrofe annunciata. Con onestà intellettuale bisogna quindi prendere atto che il commissariamento della sanità calabrese è miseramente fallito, soprattutto per mancanza di verità e coscienza sociale e conseguentemente va immediatamente stoppato.

Non deve quindi meravigliare lo sconcerto dell’opinione pubblica e dei cittadini calabresi per lo scontro istituzionale di alto grado tra il Magnifico Rettore Prof. GiovanBattista De Sarro dell’Università Magna Graecia ed il commissario dell’A.O.U. Mater Domini Dott. Giuseppe Zuccatelli.

Per meglio comprendere cosa sta accadendo, è opportuno ricordare cosa ha affermato il Comitato Nazionale Universitario - CNU in una recente nota apparsa sugli organi di stampa e cioè che il Commissario Zuccatelli senza nessun confronto con l’Università Magna Graecia, ha avviato una riorganizzazione dell’attività assistenziale presso l’A.O.U. Mater Domini di Catanzaro. Dal punto di vista amministrativo c’è un vulnus di non poco conto, in quanto il commissario fa riferimento ad atti come il protocollo d’intesa, l’atto aziendale, l’integrazione che ad oggi non esistono. Infatti sono decorsi ben quattro anni dalla pubblicazione del D.C.A. n.64 del 2016 a cui Zuccatelli fa riferimento ed alle quali previsioni non è stata data alcuna esecuzione. Tuttavia, il Commissario Zuccatelli ha provveduto a declassare alcune importanti Unità Operative della Mater Domini a Strutture Semplici ed in particolare Malattie Infettive, Dermatologia, Psichiatria e Odontoiatria-Stomatologia, ad accorpare insieme Audiologia-Foniatria e Otorinolaringoiatria trasformandole in un’unica struttura semplice ed a nominare il responsabile pro-tempore dell’Epatologia, tutto senza un vero confronto tra le parti. Anzi nonostante il parere contrario del Rettore che scrive all’indirizzo del Commissario una lunga ed articolata lettera, il Dott. Zuccatelli firma la delibera n. 462/CS del 27 agosto 2020, in cui autorizza la nuova riorganizzazione della Mater Domini.

Quanto sopra brevemente riportato sarà sicuramente affrontato nelle sedi opportune. Per adesso non possiamo sottrarci al dovere di esprimere le nostre considerazioni:

  1. La delibera n.462/CS del 27 agosto 2020 (agosto mese sospetto per le delibere!), avente per oggetto “Atto organizzativo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria” a firma di Giuseppe Zuccatelli, ad un’attenta disamina si manifesta e si appalesa come un “mostro giuridico”. Essa ignora e contrasta infatti tutte le leggi ed i regolamenti che riguardano la convenzione Regione-Università ed in modo particolare la delibera contrasta con il D.L. 502/1992, e il D.L. 517/1999;
  2. In particolare per quanto riguarda la regione Calabria, nessun atto aziendale dell’A.O.U. Mater Domini si può fare, per come ribadito anche dal D.C.A. n.14 del 2016 a firma del Commissario Scura, senza e prima del protocollo d’intesa Regione-Università e prima dell’integrazione in corso con l’A.O. Pugliese-Ciaccio, già avviata presso il relativo Ministero;
  3. Deve essere necessariamente ricordato che dal lontano D.C.A. n.64 del 2016, per altro mai attuato, molta acqua è passata sotto i ponti. Sono intervenuti infatti nel frattempo nuovi avvenimenti anche epocali, come la pandemia COVID-19, nuovi orientamenti amministrativi nuovi programmi che rendono necessariamente necessaria una programmazione più attenta ed efficace della rete assistenziale, amministrativa e di ricerca dell’A.O.U. Mater Domini e della sua Pertanto va ancora considerato che urgono nuove e più confacenti misure d’interventi per l’integrazione tra le attività didattiche, scientifiche ed assistenziali nonché di ricerca di stretta competenza universitaria e senza relativa convenzione con la Regione Calabria. Certamente non potrà essere un sub-commissario a tarpare le ali e gli obiettivi e ad espropriare dei propri obiettivi la Facoltà di Medicina di Catanzaro;
  4. Un altro motivo di grande illegittimità e soprattutto anche di stile è stata l’entrata a gamba tesa del Dott. Zuccatelli, senza alcun confronto e senza nessun contatto con l’Università in nessuna sede istituzionale , pur previsto chiaramente dalla legge, nei confronti della programmazione universitaria di studio, di ricerca e di assistenza necessaria ed indispensabile e conditio sine qua non per le Scuole di Specializzazione. Ha voluto il Commissario in maniera ossessiva percorrere questa strada fino in fondo, espropriando il Magnifico Rettore e l’Università del loro ruolo istituzionale, declassando contro ogni criterio di buona amministrazione ed a suo totale arbitrio e senza alcun confronto pur previsto dalle leggi, alcune unità operative complesse a unità operative semplici e promuovendo unità operative semplici in strutture dipartimentali. Certamente anche tutto ciò sarà approfondito nelle rispettive sedi, se non altro per fugare le tante nebbie che avvolgono gli interventi sopra riportati e come ciliegina sulla torta in aperta contraddizione ha attribuito funzioni di supplenza mistificando il CCNL dei medici ospedalieri e poter fare tutto ciò non si è fermato neanche di fronte alla viva e vegeta presenza dell’articolo n.18 e di un Direttore di Dipartimento di Scienze della Salute che opera in buona salute all’interno dell’Università! Anche su questa ultima ciliegina sono stati avviati interventi nelle sedi opportune. Ed infine in un crescendo rossiniano ed in un clima di mitologia germanica, non ha tralasciato di ordinare e decretare (sempre da solo!) quali unità operative della Mater Domini debbano essere universitarie o ospedaliere
  5. Adesso permettetemi un’ultima considerazione. L’Università Magna Graecia di Catanzaro è ormai una feconda realtà scientifica, culturale e sociale proiettata nel panorama nazionale ed internazionale, il tutto testimoniato dal considerevole numero di borse di studio per formazione specialistica e di ricerca in ambito sanitario, che il Ministero dell’Università e Ricerca ha recentemente voluto a Catanzaro. Le “fabbriche del sapere”, soprattutto universitarie sono e restano “un solido e virtuoso volano di crescita culturale, sociale ed economica dei territori che li accolgono”. Non sarà certamente per il maldestro intervento di qualcuno, che potrà interrompersi questo splendido percorso.
  6. Infine, per quanto riguarda la parte finale e più importante della vicenda dell’Università Magna Graecia di competenza del Commissario ad acta per il piano di rientro della sanità Generale Cotticelli, uomo delle Istituzioni e della nobile famiglia dei Carabinieri, resto fiducioso e benevolmente penso che Egli non potrà dimenticare o ignorare le leggi, i regolamenti, le convenzioni, le prassi amministrative, e non potrà soprassedere di fronte alla ricerca di eventuali reati che potrebbero interessare questa vicenda. Soprattutto sono sicuro che il Signor Generale Cotticelli avrà cura e tutela degli interessi dei giovani studenti e ricercatori universitari della Magna Graecia e degli interessi dell’intera popolazione calabrese".

*Già Direttore dell’U.O.C. di Epatologia del Policlinico Mater Domini di Catanzaro; già Docente della Scuola di Specializzazione di Malattie Infettive dell’Università Magna Graecia di Catanzaro; già responsabile Anaao - Assomed Rapporti Università Regione.

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