La fase più invasiva della nefropatia è per i pazienti la terapia sostitutiva di dialisi che li costringe alla dipendenza di macchina salvavita previa costruzione di fistola arterovenosa.
Si stimano in 800 gli interventi vascolari annui sui 1500 dializzati della regione: circa 300 su pazienti incidenti, 50 in dialisi peritoneale e 450 su dializzati già cronici. La qualità di vita e l’esistenza dipendono sostanzialmente dalla funzionalità della fistola artero-venosa per il collegamento alla macchina di dialisi.
Oggi in Calabria troppi dializzanti e dializzati sono costretti ad emigrazione sanitaria per la costruzione di tale fistola. A due mesi dall’ultima rilevazione Aned si evidenzia un calo di circa 50 pazienti nei trentasei centri dialisi calabresi dovuto a impossibilità di preparazione fistola e quindi l’immissione in dialisi. Assurdo ! Ciò crea allarme per gli spaventosi rischi e risvolti negativi che ne derivano ai malcapitati.
Unica nota positiva in questo difficile contesto è la Delibera nr 27/2023 del 20 gennaio, firmata dal Commissario Vincenzo La Regina del Policlinico di Catanzaro, con cui si dispone l’acquisizione di un Generatore di radiofrequenze e un Set di catetere venoso per costruire fistole per via percutanea, innovativa metodica con vantaggi notevoli: minore impatto invasivo, riduzione nel tempo delle complicanze per il paziente e aumentata disponibilità a soddisfare le esigenze dei tanti dializzanti che bussano per il trattamento salvavita.
Al Materdomini di Catanzaro risultano già disponibili strutture, apparecchiature e risorse umane previste dal progetto 2016 di SIN Calabria: chirurgo dedicato all’accesso vascolare dialitico, anestesista, infettivologo, radiologo interventista e coordinatore sanitario che interagiscano strettamente con il nefrologo, quest’ultimo in qualità di coordinatore dell’intero processo di confezionamento e gestione dell’accesso vascolare.
Nel solco della tradizionale innovazione tecnologica e umanizzazione delle cure del Materdomini, questa innovativa metodica delle fistole percutanee arricchisce l’offerta di una moderna costruzione di fistola e potenzia la speranza in una positiva risoluzione di ciò che risulta essere la maggiore criticità nel campo nefrodialitico regionale.
Aned confida che la creazione del team vascolare, possa da subito essere operativa al Materdomini di Catanzaro e fungere da riferimento, in questa fase, per tutti pazienti calabresi.
Solo un team specialistico può eliminare la dolorosa e disonorevole emigrazione sanitaria, evitare a pazienti e familiari viaggi duri e costosi nonché l’ansia di dover fare subito il trattamento salvavita.
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