Sanità. Indennità medici 118 di Catanzaro e Crotone, Pitaro: “Burocrazia inadempiente e autoreferenziale”

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Il consigliere regionale, Francesco Pitaro

“Nelle province di Catanzaro e Crotone continuano a mancare medici sulle ambulanze e il servizio di emergenza-urgenza persiste nella sua grave inefficienza a danno dei cittadini che ogni giorno corrono assurdi e ingiustificati rischi". Lo dice il consigliere regionale Francesco Pitaro.

  03 agosto 2021 19:12

 
 
“Nelle province di Catanzaro e Crotone continuano a mancare medici sulle ambulanze e il servizio di emergenza-urgenza persiste nella sua grave inefficienza a danno dei cittadini che ogni giorno corrono assurdi e ingiustificati rischi. Il direttore generale del Dipartimento salute Giacomo Brancati, in un incontro alla mia presenza  con il commissario Longo, aveva garantito che subito dopo il 22 luglio avrebbe convocato un tavolo per raggiungere in tempi rapidi (si fa per dire!) un esito finale positivo, ma ad oggi tutto tace. La parola data è però incredibilmente disattesa, avvalorando, ancora una volta, che una burocrazia inadempiente e autoreferenziale acutizza i problemi della Calabria".
 
Lo dice il consigliere regionale Francesco Pitaro che già il 26 maggio con un’istanza e poi con un’interrogazione al presidente Spirlì inoltrata il 2 luglio ha ribadito la necessità di un incontro, al quale invitare tutte le parti essenziali, atto a modificare l’articolo 29 dell’Accordo Integrativo Regionale, erroneamente interpretato dalle ASP di Catanzaro e Crotone le quali hanno disposto il blocco delle indennità ai medici che, comprensibilmente, hanno rassegnato le dimissioni.
 
“Possibile che i decisori pubblici della sanità calabrese non si rendano conto di quanto sia drammatico lo scenario che si sta profilando, se non si agisce subito per garantire ai medici dell’emergenza sanitaria territoriale il diritto ad avere una retribuzione equa, quindi per riportarli sulle ambulanze ripristinando l’efficacia di un servizio primario ed essenziale?”
 
Conclude Pitaro: “Il presidente Spirlì si faccia carico della questione e intervenga per risolvere una problematica di tale importanza e rilievo. È chiaro che se l'omissione proseguirà, non esiterò a farla diventare un caso esemplare di burocrazia che deliberatamente schiva i propri doveri, interpellando, nel silenzio dei vertici politici regionali, ogni altro potere di controllo e vigilanza".

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