di LINO PUZZONIA*
"Ci vuole una Politica protesa verso la gente. In Sanità basta con le lobby e la povertà politica e ripensiamo al commissariamento con le persone giuste. Zuccatelli sarebbe stato importante per la Calabria.
La Sanità calabrese continua ad essere oggetto di discussioni e confronti, anche per la gravità della situazione che non accenna a mutare, anzi. E’ necessario una sempre più profonda riflessione politica, senza perder tempo e senza giustificazioni per nessuno. E' quanto ho sostenuto in qualità di rappresentante del Pd catanzarese da sempre in prima linea sul fronte sanità nel corso di un incontro con Giuseppe Del Bello di Repubblica, Angelo Agrippa del Corriere della Sera e di Giacomo Francesco Saccomanno, commissario regionale della Lega, moderato dalla giornalista Nadia Donato, sui grandi limiti della sanità al Sud. Grande imputato, secondo gli intervenuti, il Commissariamento, che nonostante ormai sia passato più di un decennio non è mai riuscito a dare alcun risultato.
Il commissariamento nasce male in Calabria e nel tempo si è dimostrato disastroso a causa della chiara inadeguatezza dei commissari stessi. Ma Giuseppe Zuccatelli, il più prestigioso tra i direttori generali, che abbiamo avuto, era l’uomo giusto al posto giusto. Ecco perché quando da direttore è passato alla nomina di Commissario, ho sperato che ci potesse essere un input diverso per la Calabria. Ma tutto è durato pochi giorni io mi rifiuto di credere che sia stato sollevato dal suo incarico solo per la famosa dichiarazione sulle mascherine. Un fatto avvenuto molto tempo prima e tirato fuori in occasione della sua nomina, dopo mesi.
L’allusione è al video diventato virale in cui faceva un'infelice esternazione sull’uso della mascherine, in una conversazione privata con poche persone, diffusa alla vigilia della sua nomina ma di fatto pronunciata tempo prima, quando la facilità di propagazione del virus non era ancora del tutto nota e in molti erano concordi a riguardo. Nel confronto con la stampa, alla mia idea si sono affiancati anche i giornalisti dei due importanti quotidiani nazionali. Per il lavoro che si deve svolgere in Calabria i Commissari devono essere preparati, devono conoscere la materia Sanità, non è possibile affidare il compito e chi se pur bravo nel suo settore non ha mezzi e conoscenze per portare fuori dalla grave situazione una Regione come la Calabria.
Zuccatelli, è’ stato subcommissario ad acta per il piano di rientro in Campania dal 2009 al 2011 ottenendo successi straordinari riuscì a dimezzare il disavanzo e tentò di accorpare i presidi ospedalieri del territorio per evitare gli sprechi e garantire maggiore qualità. Fu il primo in Campania a invertire la rotta. Anche Agrippa esprime i suoi dubbi sul quel video tirato fuori con uno straordinario tempismo. Mentre a rincarare la dose ci pensa Giuseppe del Bello di Repubblica che, concordando sulle qualità di Zuccatelli, mette in rilievo come la politica e certe lobby la fanno da padrone: “Non c’è nomina che non passi dagli interessi delle lobby. Non ci sono direttori generali e sanitari che non siano allineati. Innesca un sistema clientelare spaventoso. Il comparto – conclude il giornalista - è compromesso fino al suo interno e le nomine dei funzionari risultano poco chiare. Tutto ciò non fa altro che indebolirlo, favorendo la migrazione sanitaria e un servizio per molti aspetti scarso o insoddisfacente”.
La Calabria ha bisogno di una vera ricostruzione in Sanità ed è necessario che la politica, nel suo caso il PD, abbiano il coraggio di affrontare anche argomenti non facili, con nuovo piglio, senza riverenze per nessuno o con la reale voglia di essere vicini alle persone non alle poltrone".
*Segretario Circolo Partito Democratico Catanzaro Ovest
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