Sanità. L'appello del Centro Fibrosi cistica Calabria: "Sì a un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale unico regionale"

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Il Centro Regionale per la cura della Fibrosi Cistica a Lamezia Terme
  19 gennaio 2021 11:27

di FRANCESCA FROIO

Una realtà importante e valida quella del Centro Fibrosi Cistica Calabrese, sito all’interno dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia, che nonostante le criticità dovute alla carenza di personale medico ha saputo, con organizzazione e professionalità gestire al meglio i pazienti, anche in questa delicatissima fase emergenziale.

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“Rispetto al primo trimestre 2020 si è verificato un calo di afferenza al centro nel secondo e terzo trimestre, soprattutto per quanto concerne i ricoveri- ha spiegato la dottoressa Mimma Caloiero, responsabile del reparto di Pediatria e del Centro Regionale per la cura della Fibrosi cistica-  mentre i day hospital sono diminuiti solo di poco e nell’ultimo trimestre gli accessi sono paragonabili al periodo pre-covid”.

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Stando ai dati sembrerebbe essere cresciuta, invece, la percentuale dei pazienti che hanno deciso, causa covid, di rivolgersi al Centro Regionale, senza più spostarsi in altre regioni.

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A contrarre il covid in ambito familiare un solo paziente adulto, che ha presentato fortunatamente una lieve sintomatologia simil-influenzale.

L’emergenza sanitaria, dunque, non ha fermato l’impegno di una realtà che da anni opera sul territorio. Come provato dai fatti, il Centro si è da subito mostrato pronto a far fronte al nuovo modo di “prendersi cura”, attraverso l’attuazione di tutte le procedure aziendali inerenti al covid 19, tutti i pazienti, e in caso di ricovero anche l ‘accompagnatore, sono stati e sono tuttora, infatti, sottoposti a tampone rapido.

Tante, inoltre, le iniziative portate avanti in nome della tutela dei pazienti, come quella cha visto nel secondo semestre del 2020 l’ASP di Catanzaro acquistare tutti i kit di telemedicina destinati al gruppo di pazienti della provincia che avevano precedentemente dimostrato interesse verso tale pratica, risultando eleggibili dagli operatori del centro.

“Un traguardo importante- ha spiegato la dottoressa Caloiero- se si pensa che nelle altre ASP della Calabria ancora le richieste sono in corso, tale metodica insieme a frequenti contatti telefonici hanno accorciato le distanze tra i pazienti e gli operatori”.

A questo significativo passo in avanti si aggiunge quello che è un altro importante risultato,  l’acquisto da parte dell’Asp di Catanzaro di un moderno apparecchio per il test al sudore, gold standard per la diagnosi di fibrosi cistica, che può dunque già avvenire dopo un primo screening neonatale che segue alla raccolta campioni effettuata nei Centri nascita, poi analizzata presso l ‘Unità Operativa di Genetica Medica dell’Università di Catanzaro, con la quale il centro costantemente collabora.

E non poteva certamente mancare l’amorevole contributo che giunge  dal mondo della solidarietà, da sempre vicino ai pazienti, “In questo periodo si sono registrate presso il  Centro importanti iniziative di solidarietà da parte di due famiglie- ha dichiarato la dottoressa- Una lametina, il cui figlio durante la fase acuta di lockdown ha potuto effettuare indagini ed escludere la patologia, che ha donato giocattoli per i piccoli pazienti ricoverati presso il centro durante le feste natalizie, ed un’alta residente nel vibonese, la cui piccola è affetta da fibrosi cistica, che ha dotato le stanze di degenza di fonendoscopio professionale dedicato e bilance”.

Ulteriori kit di telemedicina per altri pazienti calabresi sono stati invece frutto della vicinanza dimostrata dalla Lega Italiana Fibrosi Cistica nella persona della Presidente Nazionale Gianna Puppo Fornaro.

Tra i doni più grandi anche preziosissime risorse umane, come la Dottoressa Valentina Bruni, dal primo gennaio unità medica Pediatra Genetista a supporto del Centro ed il via ad altre procedure per assunzione di pneumologi attualmente in corso.

Un ringraziamento forte e sincero quello che la responsabile del Centro Fibrosi Cistica Mimma Caloiero  ha voluto rivolgere a tutti coloro che si sono adoperati per supportare la preziosa realtà sanitaria durante questo triste periodo e  agli operatori sempre pronti a garantire la qualità delle cure ai pazienti, accanto al quale però vuole accostare un vero e proprio appello chiedendo interlocuzione con la struttura commissariale regionale per la stesura di uno specifico Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale Unico Regionale, che miri a risolvere l’atavico problema di ritardi nella distribuzione di farmaci che interessa alcune ASP attraverso le farmacie territoriali.   

 

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