di MASSIMO PINNA
Sulla prevista cancellazione della postazione Suem 118 di Girifalco, interviene anche Maurizio Siniscalco. L'ex vicesindaco chiama alla mobilitazione popolare contro questo decisione dell’Asp di Catanzaro, e spara a zero sulla classe politica, regionale, provinciale e comunale, soprattutto sul sostanziale, assordante, silenzio.
“Se la notizia della deliberata soppressione della postazione del 118 di Girifalco ha fatto sorgere preoccupazione nelle popolazioni interessate (parliamo di un’area di intervento su circa 6 comuni ed un bacino di quasi 20.000 abitanti), ancor più preoccupante deve essere il silenzio che proviene dagli ambienti politici, di ogni schieramento e grado istituzionale – afferma Siniscalco - che a livello periferico non proliferino le manifestazioni di dissenso è cosa, ovviamente, correlata al livello di consistenza politica dei singoli. Ma che, in un periodo di crisi pandemica mondiale - che ha visto morire operatori sanitari in pensione, rientrati in servizio per amore del prossimo – si assumano iniziative manageriali cosi insensate, in nome del becero risparmio e nell’indifferenza dei politici “professionisti”, è veramente un fatto da storicizzare”.
“Non c’è parola, giusta per condannare – continua - l’ignavia della classe politica eletta nella nostra regione, da deputati e senatori a consiglieri e assessori regionali, i quali stanno a guardare con insensibilità o, peggio, indifferenza, a fenomeni che stanno affossando definitivamente diritti fondamentali dei cittadini, quale è quello alla Vita. Il vero risparmio – dichiara - lo insegnano nelle migliori università, sta nella ottimizzazione della rete sanitaria territoriale, i cui interventi possono evitare la gravosità delle ospedalizzazioni. Qui oggi assistiamo invece alla affermazione del principio “arrangiati e spera”, principio universale che accompagna l’azione amministrativa di Commissari (incapaci) inviati, negli anni, da governi di destra, di centro e di sinistra”.
Un ragionamento, lungo, quello di Siniscalco. Infatti, annota come “quando 2 anni addietro fu disposto il definitivo spostamento di alcuni uffici amministrativi dall’ex OPP di Girifalco, sul principio del risparmio economico evidenziai – rivendica - l’illogicità di tale scelta e la necessità, invece, di continuare ad utilizzare gli immensi locali di proprietà dell’ASP collocati a Girifalco piuttosto che continuare ad accentrare nel capoluogo, presso locali privati a condotti in locazione. Ma il tutto rammentando l’identica dispendiosità dello smembramento – verso altre località e locali (in affitto) – del CSM, fino al 2005 solidamente operativo presso il Complesso Monumentale di Girifalco. Eppure nessuno fece alcunché”.
“La sanità del comprensorio girifalcese (perché non è un problema limitato a Girifalco) ha perso importanti servizi quali le vaccinazioni, le assistenze psicosociali, prestazioni specialistiche di chirurgia, psichiatria, medicina generale ed altro. Ora tocca al 118!! - dichiara - prendendo spunto dall’appello al mantenimento di tale vitale servizio che, giorno di Pasqua, è stato rivolto anche dalla parrocchia di Girifalco - anche da persona che ha dedicato parte della propria vita alla (sana) politica - mi sento di dire che, stavolta, non staremo a guardare e sarà il popolo a dire la sua. Se non giungeranno notizie positive, sono tantissime le persone pronte a manifestare, a brevissimo, davanti alla Cittadella Regionale”.
“L’invito alla classe politica “professionale”, di qualsiasi colore, è quello di finire di dormire sugli allori e agire in fretta, perché – conclude - stavolta nessuno è disposto ad accontentarsi delle sfilate pre elettorali e le elezioni di ottobre si avvicinano!”.
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