Sanità, mandato di Occhiuto uguale a quello di Longo: la delibera del Governo (IL DOCUMENTO)

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images Sanità, mandato di Occhiuto uguale a quello di Longo: la delibera del Governo (IL DOCUMENTO)

  06 dicembre 2021 19:21

di GABRIELE RUBINO

Mandato commissariale confermato e relazione semestrale al Presidente del Consiglio e ai ministeri affiancati sull’attività svolta. È passato poco più di un mese (era il 4 novembre) dalla riunione in cui il Governo ha spezzato la lunga catena dei commissari ad acta della sanità calabrese ‘esterni’, affidandola al presidente della Giunta Roberto Occhiuto. Il contenuto della delibera d’incarico, visionata da La Nuova Calabria, conferma i 26 punti del mandato che il Governo Conte bis aveva affidato a Guido Longo il 27 novembre del 2020. Fra questi ricordiamo ogni “iniziativa al fine di ricondurre il livello di erogazione dei livelli essenziali di assistenza agli standard di riferimento”, “completamento ed attuazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete di emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti”, il “monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei Nuovi Ospedali”, “puntuale verifica dell'ordinato trasferimento da parte del bilancio regionale al S.S.R. delle risorse ad esso destinate”,  “conclusione della procedura di regolarizzazione delle poste debitorie relative all'A.S.P. di Reggio Calabria e delle ulteriori poste debitorie eventualmente presenti negli altri enti del Servizio Sanitario Regionale”. E ovviamente l’aggiornamento dei programmi operativi, che altro non sono che la revisione attuariale del Piano di Rientro. Un passaggio che sarà essenziale. Va tenuto conto che sotto la gestione Longo una nuova versione era stata inviata ai ministeri (che risulterebbe tuttora in fase di valutazione) e bisogna capire se con Occhiuto si ricomincerà d’accapo o quel documento manterrà ‘validità’. Curioso come il Governo Draghi, senza troppi trastulli tecnici per giustificare il cambio si sia limitato a considerare "gli esiti delle periodiche riunioni di verifica" e, testualmente, "gli esiti delle elezioni amministrative regionale del 3 e 4 ottobre". Giusto per far capire come la scelta sia stata anche, se non soprattutto, politica. 

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LE NUOVE NORME DEL DECRETO FISCO-Naturalmente è ancora vigente il Decreto Calabria bis, la cui scadenza è fissata per novembre 2022. Dunque, Occhiuto dispone, in sanità, dei super poteri che Longo aveva nelle mani ma non è riuscito a utilizzare al meglio. Senza dimenticare le recenti modifiche introdotte con il Decreto Fisco-Lavoro, la cui conversione attende l’ultimo passaggio alla Camera. Le nuove misure prevedono una pattuglia di 40 rinforzi in arrivo via Agenas, cinque esperti scelti da Asp e aziende ospedaliere (a testa) per evitare doppi pagamenti, altri esperti per la Gestione Sanitaria accentrata, lo stop fino al 2026 delle procedure esecutive contro gli enti del servizio sanitario regionale e la sterilizzazione del saldo della mobilità del 2022 fino al 2026.

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UN NUOVO TENTATIVO CON IL DECRETO PNRR- Un pacchetto di norme ridimensionato rispetto all’originario emendamento firmato dai senatori calabresi di Forza Italia, in cui si prevedeva una super struttura al servizio di Occhiuto dotata di poteri super invasivi e anche una possibile svolta sugli attuali commissari straordinari che potevano essere confermati o rimossi entro quattro mesi. La ‘trattativa’ con il Governo invece ha ritoccato pesantemente l’emendamento (passato alla quarta riformulazione), che sarebbe stato indubbiamente la ‘prima scelta’ per Occhiuto. Tanto è vero che prima della lotta in Senato di fine novembre, il 22 alla Camera è stato presentato, sempre da Forza Italia, lo stesso identico emendamento per il cosiddetto "Decreto PNRR  e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose". Se da un lato sembra impossibile che in un ramo del Parlamento alcune norme siano ‘bocciate’ e dall’altro passino, non è escluso che alcune di quelle 'cassate' possano essere in qualche modo recuperate. L’esame in commissione a palazzo Montecitorio è atteso per i prossimi giorni, mentre il testo finale dovrebbe approdare in Aula fra il 16 e 17 dicembre. Magari sotto l'albero di Natale ci saranno sorprese. 

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