“Nella prima mattinata di ieri, a Catanzaro, osservavo circolare un’ambulanza del 118 con dentro l’autista, un medico e un infermiere. Fin qui tutto una normale amministrazione, chiaramente nessun quesito se non fosse stato per il motivo che, nel tardo pomeriggio notavo, in via E. Borelli, la stessa ambulanza con lo stesso medico e lo stesso infermiere giunti sul posto per soccorrere un cittadino improvvisamente colpito da malore”. Così in una nota Elio Mauro, presidente l’associazione culturale “Il ponte Morandi”.
“La domanda nasce spontanea: con quale stato d’animo un medico potrà prestare soccorso dopo un’intensa giornata di continuo lavoro? Un medico avrà la stessa lucidità per poter salvare una vita in egual modo come potrebbe averla un medico che opera nelle ore stabilite dalla legge? Molto probabilmente è più importante controllare i cittadini SANI se hanno il green pass, forse poco importa se anche nei reparti del nostro nosocomio il personale è insufficiente, medici e infermieri sono sfiancati ma, per fortuna, con alto senso di responsabilità, a causa di ciò non si potrà mai garantire la dovuta e necessaria assistenza ai ricoverati, giusto per citarne uno, il reparto UTIC che dovrebbe avere una assistenza 24h su 24h il personale è ridotto ai minimi termini! Molto probabilmente a “più di qualcuno” questa pandemia gli ha fatto fare gli occhi come gli si sono fatti a Paperon de’ Paperoni quando vide una catasta di oro! Mi ritornano in mente le famose parole che disse il mitico Giulio Andreotti “pensare male si fa peccato, ma spesso si azzecca”, conclude l’associazione.
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