Sanità. Mauro (Ponte Morandi): "Al reparto Oculistica del 'Pugliese', calpestati i diritti del malato"

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Elio Mauro, presidente dell'associazione "Il Ponte Morandi"
  17 novembre 2020 16:36

L'associazione. culturale "Il Ponte Morandi", con il presidente Elio Mauro, interviene sulla situazione del reparto oculistica dell’ospedale civile Pugliese-Ciaccio.

"Qui i diritti del malato vengono fatti calpestare - denuncia - da chi è profumatamente retribuito, da chi viene scelto per gestire la cosa pubblica dalla “nostra classe politica”, a chi si siede dinnanzi ad una scrivania per garantirli!".

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Come denunciavo nelle precedenti “puntate”, nel reparto di oculistica, "chi si ricovera in Apa Day Hospital per poter indossare il pigiama viene invitato - sottolinea - ad accomodarsi nei servizi igienici situati nella sala di aspetto ed inoltre deve avere un accompagnatore in modo che gli custodisca i vestiti!!! In merito a ciò, circa due anni fa, denunciavo quanto sopra descritto e la Direzione generale provvedeva nell’immediato a far allestire una stanza con comode poltrone ed armadietti per i pazienti con ricovero Apa Day Hospital".

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"Circa venti giorni fa - racconta - mi sono condotto nello stesso reparto per un ulteriore ricovero e trovo la sorpresa: della stanza per i pazienti era rimasta solo la bandierina posta sopra l’ingresso indicante “stanza per i pazienti” in quanto la stessa era stata trasformata in archivio!!!! Mi apprestavo a denunciare il fatto, in qualità di paziente, ma ancor di più da presidente dell’Associazione per i diritti dei cittadini “IL PONTE MORANDI”, con una PEC inviata il 30-10-2020 al direttore generale dell’A.O. denunciando tale disservizio chiedendone l’immediato intervento di ripristino della stanza".

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"Ad oggi, il nostro sig. Direttore generale, non ha sentito il dovere - aggiunge - di rispondere né alla PEC, né tantomeno ha sentito il dovere di far “restituire” ai cittadini ciò che è stato “prepotentemente” sottratto; della stanza per i pazienti non se ne parla proprio!!! Anzi, voglio spezzare una lancia a favore del “nostro” sig. Direttore generale, in quanto ha provveduto a far togliere la bandierina posta sulla porta indicante la stanza dei pazienti (unica azione che molto probabilmente ha inteso fare dopo la mia PEC)".

"Una domanda nasce spontanea: se non si è capaci di garantire i diritti del malato, se non si è capaci a far lavorare quei pochi medici e infermieri rimasti in quei reparti ridotti all’osso con la dovuta serenità, cosa serve investire fior di quattrini, che comunque gravano nelle tasche dei cittadini, regalando prestigiosi incarichi a chi dei diritti del malato poco importa? Chiedo al sig. Direttore generale di seguire - conclude - le orme di: Cotticelli, Zuccatelli e Gaudio!!!"

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