“I medici cubani non toglieranno alcun posto di lavoro a medici italiani o calabresi, e questa vicenda non è una scorciatoia per non affrontare di petto i problemi che ci sono. Per superare l’emergenza in modo strutturale l’unica strada che abbiamo è quella dei concorsi, che continueremo a bandire su tutto il territorio regionale per assumere medici a tempo indeterminato". Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, annunciando la presa di servizio, nella giornata odierna, di 51 medici cubani presso gli ospedali di Polistena, Gioia Tauro, Locri e Melito Porto Salvo.
"In queste settimane hanno seguito un corso intensivo di italiano presso l’Università di Cosenza, e adesso sono pronti ad iniziare la loro avventura nelle corsie ospedaliere della nostra Regione. Per farli arrivare in Italia - ha detto Occhiuto - abbiamo superato polemiche e tanti intoppi burocratici. Evidentemente a qualcuno ha dato fastidio questa iniziativa, che invece ha l’unico scopo di tenere aperti - nonostante la carenza di camici bianchi e ad esclusivo vantaggio dei pazienti - tutti i reparti e tutti gli ospedali. Come ho detto più volte,
"Costruiremo concorsi più attrattivi - aggiunge - coinvolgendo anche gli specializzandi, per far in modo che anche ospedali periferici possano essere presi in considerazione da medici specializzati alla ricerca di un’occupazione. E per farlo chiederemo la compartecipazione del governo nazionale: se ad un carabiniere o ad un magistrato che prestano servizio in Calabria viene riconosciuto qualcosa in più - in termini economici e di carriera - perché la nostra Regione viene considerata zona disagiata, questo criterio deve valere ancor di più per la sanità, settore in macerie e commissariato da oltre 12 anni. E su questi punti ho aperto un proficuo confronto con il ministro Orazio Schillaci. I medici cubani, dunque, non rappresentano la soluzione, ma il loro contributo sarà, in questo frangente, fondamentale e di vitale importanza per tante comunità regionali".
"Sono felice di come in questa prima fase della nostra iniziativa siano stati accolti i camici bianchi caraibici: con calore, con affetto, e con senso di riconoscenza. Allo stesso tempo - conclude Occhiuto - i cubani hanno portato entusiasmo, spirito di servizio, voglia di mettersi a nostra disposizione per aiutare concretamente la sanità calabrese. Una storia di collaborazione, di dialogo tra diverse culture, di mutuo soccorso. Un’opportunità per noi e per loro. Ed oggi inizia ufficialmente questa bella pagina di storia”.
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