Un altro problema si affaccia sulla sanità catanzarese. Monta preoccupazione fra tanti cittadini e questi in momenti così drammatici per la pandemia, aumenta la disperazione della gente. Qual è, quindi, questo nuovo problema? Lo solleva una moltitudine di cittadini e chiama in causa l’Azienda sanitaria provinciale. Dici Asp e ti viene, in questo caso, “il mal di denti”. Prima di tutto un salto nel recente passato, uno sforzo di memoria per andare a ritroso nel tempo, quando l’ASP catanzarese mise in campo la odontoiatria pubblica. Un affascinante iniziativa della sanità pubblica per andare incontro ai cittadini e metterli a loro agio per una assistenza sociale. Era il 30 gennaio del 2009 quando nei locali del Polo sanitario di Catanzaro Lido fu inaugurata l’unità operativa di Odontoiatria Sociale. Presenti alla cerimonia la allora presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro e il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.
L’Asp catanzarese istituì il Centro di Odontoiatria, in linea con la Legge n. 141/ 2010 rendendolo operativo da subito per offrire servizi specialistici a tutta la popolazione, soprattutto alle fasce economicamente più deboli e ai pazienti con disabilità, che spesso impediscono i portatori di accedere facilmente ai servizi odontoiatrici. Si disse allora che il Centro doveva rappresentare una adeguata e concreta risposta ad un bisogno collettivo. Il progetto richiese un investimento di bei soldini e di risorse umane. Euro a non finire per attrezzare i locali di tutti gli strumenti necessari, impiego di risorse umane specializzate. Mettere mano nella bocca delle persone non un compito facile. Logisticamente l’Asp catanzarese scelse l’ubicazione nella struttura di Catanzaro Lido per un fatto anche di centralità rispetto al segmento di territorio da servire. E così odontoiatria sul territorio “creatura” dell’ASP catanzarese diventava una realtà. Oggi quella attività sembra essere ferma. In che senso? Vi sono i locali, vi sono le moderne e costose apparecchiature vi è il personale dedicato. Forse è saltata la volontà di dare continuità al progetto? Di smobilitare e trasferire ad altra istituzione quanto regolarmente retribuito senza operatività? Chi si rivolge alla struttura di Lido magari per una prenotazione o per un intervento assistenziale si sentirebbe dire a mò di litania: momentaneamente il servizio non funziona! Quanto sono fondate le voci che circolano e cosa si nasconde veramente dietro la chiusura della medicina odontoiatrica da parte dell’ASP? E’ quello che vorremmo sapere anche noi per comunicarlo ai cittadini. Ma con versioni dei fatti chiare e veritiere. Altrimenti nel comparto sanità le menzogne si trasformano subito in sofferenze per chi ha bisogno della specifica assistenza. E allora sulla situazione del Centro di odontoiatria, l’ASP catanzarese faccia un colpo di reni e dica tutta, ma tutta la verità. Senza gioco di parole! Lo pretendono i cittadini così come risposte sono attese su un altro interrogativo che – a detta di associazioni, comitati vari che hanno scritto anche una lettera ai commissari dell’ASP provinciale- riguarda presunti tagli fatti a importanti servizio erogati dai consultori e che interessano, soprattutto le famiglie tante donne. (nc)
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