Sanità pubblica a Catanzaro, la denuncia degli ammalati: "Un reparto allo sbando"

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Azienda Ospedaliera "Pugliese Ciaccio", Catanzaro
  05 settembre 2024 12:23

La salute, l’assistenza di chi ha bisogno di cure nelle strutture pubbliche, la funzionalità delle strutture: dovrebbero essere principi inviolabili in una società che vuole chiamarsi civile ma che di civile non è. Sono invece in questa Calabria, nel suo Capoluogo, cioè Catanzaro, optional. E così quotidianamente le denunce, gli episodi turbinosi, i fatti che chi patisce le disfunzioni sono la realtà toccante. Quel qualcosa che fa male, semina paure, talvolta morte. E così ogni giorno arrivano nelle redazioni dei giornali le note accorate. Vi proponiamo per utili e necessarie riflessioni la nota che è pervenuta al nostro giornale. E non son chiacchiere!

Non è una protesta, è qualcosa di più: è una denuncia (encos)

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“La nostra non è una semplice denuncia, ma un grido disperato. Un grido che vuole spezzare le catene dell’indifferenza e dell’omertà che soffocano questa terra. È un richiamo che mira a far esplodere il silenzio complice che troppo spesso avvolge la nostra regione, insinuandosi nelle menti di ogni paziente, di ogni malato. Delusi e rassegnati, molti si trattengono dal denunciare, dal lamentarsi, dal reclamare i propri diritti. Ormai stanchi, rimangono attoniti, come meri spettatori della propria sofferenza. E così, il silenzio diventa la loro unica difesa, un silenzio che però alimenta l’ingiustizia e perpetua la sofferenza.

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Ma questa volta, non ci fermeremo. Questa volta vogliamo squarciare quel velo di omertà. Con una voce unica, tanti pazienti del reparto di Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica, Chirurgia Toracica hanno deciso di denunciare lo stato di abbandono in cui si trovano a vivere ogni giorno. Perché il reparto è lasciato in una condizione di tale fatiscenza e disastro? Perché il personale è ridotto all’osso, con un solo OSS e un solo infermiere professionale per tutto il reparto? Come se non bastasse, le stanze che dovrebbero ospitare quattro pazienti sono sovraffollate fino a sei persone e, spesso, la mancanza di posti letto costringe l’ammalato a rimanere sulle barelle nei corridoi. Inoltre, all'interno del reparto ospedaliero si riscontra una preoccupante carenza di lenzuola e farmaci essenziali, aggravando ulteriormente una situazione già critica.

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Eppure, nonostante tutto, i pazienti riconoscono il coraggio e la dedizione del personale sanitario, che continua a lottare contro un sistema che sembra volerli schiacciare. Lavorare in queste condizioni è una sfida quasi impossibile, eppure medici e infermieri non si arrendono, cercando di offrire assistenza a chi ne ha bisogno, anche quando la situazione è insostenibile. Ma ciò non basta. Non può bastare. Questa situazione disumana penalizza chi è già fragile, chi è già costretto a combattere una battaglia quotidiana contro la malattia. È nostro dovere gridare a gran voce, affinché le autorità competenti intervengano con urgenza.”

La nota dei pazienti si conclude con un appello accorato alla speranza, perché di speranza abbiamo tutti disperatamente bisogno. Come diceva Sant’Agostino: "La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle." Che queste parole ci spingano ad agire, perché il cambiamento inizia da noi.”

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