Sanità. Stretta ai doppi pagamenti, rinforzi via Agenas e stop alle procedure esecutive: le novità al Decreto Calabria

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Il senato ha approvato il Decreto Fisco-Lavoro. Le nuove regole per la sanità calabrese

  03 dicembre 2021 07:52

Il Senato ha approvato un maxi-emendamento del Governo (era stata posta la questione di fiducia) al Decreto Fisco-Lavoro che recepisce tutte le misure che avevano ottenuto il via libera dalle commissioni. Tra queste anche le nuove norme che riscrivono in parte il Decreto Calabria bis. Degli innesti 'chirurgici' in cui si vede più la mano del Mef che del ministero della Pubblica Amministrazione. Il testo, prima della versione definitiva, è stato riformulato ben quattro volte. 

L'Agenas potrà assumere fino a quaranta unità non dirigenziali di categoria D a tempo indeterminato che potranno prestare supporto o alla struttura commissariale di Roberto Occhiuto o al dipartimento regionale Tutela della Salute. L'importo stanziato è di poco inferiore a 1,8 milioni di euro.

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La novità è il controllo sulle doppie fatture. Ciascuna Asp o azienda ospedaliera calabrese potrà assumere fino a cinque esperti (a tempo determinato) che andranno ad occuparsi degli uffici deputati a "controllo, liquidazione e pagamento delle fatture, sia per la gestione corrente che per il pregresso, previa circolarizzazione obbligatoria dei fornitori sul debito iscritto fino al 31/12/2020". Nel caso i fornitori no diano entro la fine del 2022, il debito s'intende non dovuto. In questo caso la spesa stimata è di 1,9 milioni di euro. Altri rinforzi sono previsti per la Gestione sanitaria accentrata, la bacinella della sanità calabrese: è consentito il reclutamento di una unità dirigenziale e di quattro unità di personale non dirigenziali da inquadrare nella categoria D. La Regione, a sua volta, potrà integrare il contingente con altre cinque esperti. L'attività di controllo sarà effettuata anche dalla Guardia di Finanza che invierà degli ispettori. 

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Nel 2022 non graverà sui conti calabresi il saldo della mobilità regionale (che pesa circa 300 milioni all'anno). Non è un abbuono perché comunque le somme saranno "recuperate dalle regioni e province autonome in un arco quinquennale a partire dall'anno 2026". Il contributo di solidarietà da 60 milioni di euro all'anno già previsto fino al 2023 è esteso per il biennio 2024-25. Inoltre, per garantire la necessaria liquidità agli enti del servizio sanitario regionale calabrese è disposta la sospensione delle procedure esecutive. "Non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive. I pignoramenti e le prenotazioni a debito sulle rimesse finanziarie trasferite dalla Regione Calabria agli enti del proprio Servizio sanitario regionale effettuati prima della data di entrata in vigore della presente legge non producono effetti dalla suddetta data e non vincolano gli enti del Servizio sanitario regionale e i tesorieri, i quali possono disporre, per il pagamento dei debiti, delle somme agli stessi trasferite durante il suddetto periodo". Lo stop varrà fino a tutto il 2025, una norma che probabilmente farà parecchio discutere. 

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A questo punto, per la conversione del Decreto Fisco-Lavoro manca l'ok della Camera dei deputati che avverrà entro il 20 dicembre. Come anticipato, rispetto all'edizione originaria dell'emendamento, non ci sono più le norme che plasmavano la super struttura commissariale al servizio di Occhiuto, l'approvazione di un nuovo Piano di Rientro, la possibilità di tornare alla gestione ordinaria da fine 2024 e le regole che incidevano sugli attuali commissari straordinari di Asp e aziende ospedaliere, che a questo punto saranno valutati secondo le norme del Decreto Calabria bis. 

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