Santacroce lascia FI, botta e risposta con Tallini: “La coerenza non è il suo forte. Dovrebbe stare in silenzio”

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Santacroce lascia FI, botta e risposta con Tallini: “La coerenza non è il suo forte. Dovrebbe stare in silenzio”
Frank Mario Santacroce
  07 luglio 2021 07:39

Dopo l’addio di Frank Mario Santacroce a Forza Italia, è scontro tra con Domenico Tallini, consigliere regionale forzista. L’ex presidente del Consiglio regionale ha affermato che con la fuoriuscita di Santacroce il partito guadagnerebbe voti. 

Non rimane in silenzio l’ex consigliere regionale, il quale replica con una nota. 

“Leggo un comunicato stampa ricco di odio da parte di chi invece di guardarsi allo specchio cerca di screditare gli altri sputando veleno inconsapevole che tutti conoscono la sua storia politica e il giudizio è ormai unanime sul personaggio. D’altronde non meraviglia che chi si avvicina a lui politicamente in meno di pochi mesi lo abbandona e a Catanzaro i casi sono ormai quotidiani. Piuttosto va evidenziato che il livore di Tallini è sintomo di incapacità di dialogare e segno di debolezza da parte chi non vuole rendersi conto che il suo modo di fare politica è ormai tramontato e la gente è matura e saprà scegliere il meglio. Certamente non può essere d’esempio per coerenza politica e non può dare lezioni di appartenenza il coordinatore Tallini, il quale proveniente dall’ex MSI poi si è costruito il movimento civico per il sud, poi il polo civico calabria libera per poi avvicinarsi a Forza Italia alle elezioni regionali nel 2000 e per poi di nuovo nell’anno 2005 tra mille piroette, candidarsi alle regionali nell’UDEUR con il centrosinistra e nel 2010 tornare di nuovo nel centrodestra e nel 2014 ancora nuovamente in Forza italia. Forse la coerenza politica non è il suo forte. Anche le scelte di diversi assessori comunali e consiglieri della città Catanzaro che si sono dimessi e l’hanno abbandonato dovrebbero far capire chi è Domenico Tallini, al quale da fastidio che persone come Migliaccio Modestina, libere e oneste, non abbiamo seguito il modo sconclusionato di gestire un gruppo consiliare che in meno di due anni ha visto restare solo un consigliere/assessore. D’altronde aver fatto scappare persone per bene come Antonio Montuoro, Modestina Migliaccio, Luigi Levato, Roberta Gallo, Antonio Trifiletti, Francesca Celi, Giovanni Merante e l’elenco sarebbe lunghissimo se andiamo a ritroso nelle scorse legislature la dice lunga sul modus operandi di Tallini. Concludo confermando che un soggetto dichiarato impresentabile alle ultime elezioni regionali dalla commissione antimafia continua a decidere le sorti del partito a Catanzaro e Lamezia continuando ancora a scegliere i dirigenti e i candidati deve far riflettere e anche gli elettori devono essere consapevoli di tutto ciò è ricordarsi chi è Tallini, ossia colui che da amministratore del comune di Catanzaro e da consigliere regionale nessuno ricorderà per progetti di legge, iniziative sociali, mozioni, interrogazioni, battaglie culturali e provvedimenti utili per la comunità. Forse era meglio se stava in silenzio”.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner