"Il Sant’Anna Hospital non può chiudere".
Questa è la parola d’ordine emersa dal tavolo del centro sinistra di Catanzaro riunitosi ieri in modalità webinar. Durante la riunione, alla quale erano presenti le delegazioni del Partito Democratico, del Partito Socialista, di Articolo 1 e Italia Viva, l’argomento principale è stata la situazione in cui versa la struttura ospedaliera cittadina.
Gli interventi che si sono susseguiti hanno avuto come comune denominatore la necessità di tutelare i lavoratori e mantenere in piedi una struttura che nel corso degli anni ha prodotto numeri e risultati tali da farla diventare un’eccellenza di livello nazionale.
"Sulla questione è necessario - è scritto nella nota - far luce sui tanti aspetti poco chiari che hanno portato al blocco delle attività della struttura ospedaliera mettendo in crisi l’assistenza sanitaria e il futuro di tanti lavoratori specializzati. Poco chiaro è anche l’atteggiamento delle istituzioni (comunali e regionali), che stanno affrontando la questione in modo particolarmente timido, nonostante il peso della struttura dal punto di vista occupazionale soprattutto se rapportato alla popolazione cittadina. Ricordiamo che per la Whirpool di Napoli, azienda con circa 400 dipendenti (il Sant’Anna ne ha 300), è intervenuto direttamente il governo".
"A nostro avviso - aggiungono - il Presidente della Regione, il Commissario Longo e i commissari dell’ASP di Catanzaro dicano chiaramente che intenzioni hanno e quale futuro è previsto per la struttura ospedaliera chiarendo tutti gli aspetti dubbi di questa vicenda, come ad esempio il significato di quanto riportato a pagina 61 del delibera 891 del 07/12/2020 dell’ASP di Catanzaro in cui si parla, tra le altre cose, della Cardiochirurgia “… che oggi afferisce al Sant’Anna Hospital e che verrebbe integrata nell’offerta di servizi/prestazioni in capo al Presidio Ospedalieri di Lamezia Terme”. C’è forse una volontà politica di privare la città di questa struttura ospedaliera e dei servizi ad essa connessi sfruttando ciò che sta accadendo per perseguire questo scopo? Quali sono i reali motivi che hanno rallentato il processo di accreditamento e stipula del contratto proposto dalla stessa ASP all’azienda il 29 luglio? Perché negli ultimi mesi non c’è stato un confronto tra azienda, regione e ASP di Catanzaro? Si badi bene, la nostra non è la ricerca dei colpevoli, dei quali se ne occuperanno le istituzioni competenti, ma crediamo che su queste e altre domande i lavoratori e i cittadini abbiano diritto di avere delle risposte chiare. Per questo motivo chiediamo al commissario regionale alla sanità Longo e al commissario Latella (con i quali siamo disponibili ad un incontro) di avviare un’operazione verità che faccia luce sulla questione e fughi i tanti dubbi che stanno emergendo in questi giorni".
"Come centro sinistra staremo vigili sulla questione istituendo un tavolo permanente e riservandoci, a tutela dei lavoratori e dei pazienti della struttura, iniziative di protesta e - concludono - azioni volte a sensibilizzare le istituzioni nazionali ai massimi livelli".
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736